Ieri sera mi sono ritrovata con un’app
nuova da provare e la richiesta di fare i miei “famosi” biscotti buoni. Ho
pensato di unire le esperienze per scrivere questo post. Che dite avrò fatto
bene? Beh il risultato dell’app lo vedete qui di fianco, il risultato dei
biscotti….beh dovrete farli voi e dirmi come sono! Ahahahah
La ricetta viene dal mio famoso
giornale Crea e Decora ma secondo me se chiedete a nonne, zie o amiche
pasticcere vi daranno più o meno gli stessi quantitativi e confermeranno che la
frolla per fare i biscotti è un’ottima scelta. Iniziamo con ordine.
Ingredienti:
- 125 gr di burro a temperatura
ambiente
-125 gr di zucchero
- 1 uovo
- 250 gr di farina
- 1 bustina di vaniglina
- cucchiaio e/o marisa (lecca
pentola)
- formine taglia pasta a seconda
dell’occasione per cui li fate
- pellicola per alimenti
- spazietto in frigo per mettere l’impasto
a riposare 30 min.
Per prima cosa prendete una grande
ciotola e unite burro e zucchero. Lavorate l’impasto affinché diventi una
profumatissima crema e non si veda più lo zucchero. Unite l’uovo e continuate a
mescolare finché non è ben amalgamato. Aggiungete la vaniglina e unitela all’impasto.
Quando tutto avrà l’aspetto di un impasto morbido quasi come una crema iniziate
a setacciare a pioggia la farina poco per volta. Ogni tanto intervallate il
setacciare con una bella mescolata dell’impasto per far sì che la farina venga
assorbita bene. Appena l’impasto raggiunge una certa consistenza e voi avete
finito di setacciare la farina lavoratelo rapidamente con le mani e ricopritelo
con la pellicola. Mettete tutto l’impasto in frigo per 30 minuti.
Passati i 30 minuti fate scaldare
il forno a 180°, tirate fuori l’impasto e stendete su carta da forno cercando
di mantenere uno spessore abbastanza alto (dicono di 4 mm circa). Una volta
steso tagliate le formine con i taglia pasta a vostro piacere facendo attenzione
di non mettere i biscotti troppo vicini. Se sono distanti pochi millimetri
potrebbero attaccarsi anche se generalmente non è un impasto che lievita. Una
volta finito di tagliare posizionate la carta forno sulle laccarde e mettete
nel forno che ormai sarà arrivato a temperatura.
La cottura consigliata dalla
ricetta è dai 10/15 minuti ma nel mio forno di solito ne bastano 8.
Una volta cotti e sfornati
posizionateli su un piatto per farli raffreddare ben bene, poi conservateli in
una latta o regalateli mettendoli in semplici sacchetti.
Ovviamente tra tempo di creazione
impasto, riposo, taglio e cottura ci impiegherete almeno un 2 orette per cui
fate bene i vostri calcoli e magari preparateli un giorno prima.
Per ora non ho sperimentato varianti
durante l’impasto… mi sono solo lanciata nelle variazioni post cottura: intinti nel caffè, ricoperti di Nutella, gelato o pasta di zucchero, contornati da frutta...sempre buooooni! Se
voi sperimentate qualche variante…beh non esitate a scrivermi!:)
Enjoy un po’ di dolcezza e soprattutto
buona Pasqua miei compagni pasticcioni!:)
Extreme Week in Moscow di Mustang Wanted
17:46
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La passione ad alta quota
Il fotografo che ho scoperto oggi ha decisamente un hobby (come lo chiama lui) fuori dal comune: è uno stuntman. Già il nome, Mustang Wanted, lascia abbastanza sbigottiti ma quello che decisamente lascia senza parole è la sua personale re-invenzione del genere “paesaggistico” cioè la urban landscape through the bird’s eye. Partiamo subito con il dire che sul sito sono presenti più scatti di lui all’interno del paesaggio mentre fa le sue acrobazie appeso a tetti, gru etc etc, che quelli effettivamente fatti dall’unica prospettiva "dell’occhio dell’uccello". Buona parte degli articoli che lo riguardano, purtroppo, si fossilizzano più a scrivere di come il suo “sport” sia estremo che ad analizzare le sue foto. Ciò che non viene detto, è quello che ovviamente colpisce di più noi reflexisti: la prospettiva che sceglie per i suoi scatti.
Benvenuto presidente
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Ridere per riflettere
Che film è? Inutile dirlo che si tratta di una commedia con la C maiuscola in cui le risate arrivano una dietro l'altra e, come in ogni film di Bisio, non sono forzate ma spontanee. Nel senso che la situazione iniziale è paradossale ma grazie alla sua recitazione Bisio rende il personaggio perfetto e fa sembrare naturali tutte le gag che ovviamente sono congegniate nei minimi dettagli. In questo film, diretto da Milani, la situazione paradossale è un governo di corrotti che, per rimandare le votazioni per l’elezione del presidente della Repubblica, vota all'unanimità un nome storico: Giuseppe Garibaldi. Lì entra in scena il sempliciotto bibliotecario di montagna interpretato da Bisio che, avendo tutti i requisiti, sale al governo e fa quello che farebbe ognuno di noi lì..o meglio quello che blateriamo di voler fare.
No: non mi caverete il resto del film perché è bello
che lo scopriate da soli e alla fine facciate la riflessione che il film propone
senza che siate costretti dal mio pensiero.
Invece quello che posso dirvi
sono due aspetti che mi sono subito saltati all'occhio durante la visione e mi
hanno piacevolmente sorpreso: il primo è il cast e il secondo è la
scenografia.
Al di là di Bisio che come potete
immaginare anche in questo “benvenuto” è spettacolare, il cast è pieno di volti
noti che non si vedono spesso al cinema: sono i bravi e molto spesso
drammatici e seri attori delle varie fiction italiane. Sto parlando di Beppe
Fiorello che in versione comica riesce ad avere credibilità e a mostrare
bravura nel ruolo del politico con il pizzetto. Allo stesso modo “il Mimì”
Cesare Bocci con quell'accento un po’ veneto e quel misto di allure seria e
canzonatoria anima le gag fin dal primo minuto di film affianzato dal “ruspante” Massimo Popolizio che dà quel tocco di romanità
che fa tanto commedia all'italiana. Altra grande rivelazione è Kasia Smutniak che ricopre il ruolo della “bella intelligente che vuole
distinguersi dal passato” dimostrando sia le sue doti da attrice drammatica
che e sopratutto quelle da comica. C'è anche un suo cameo sonoro che evidenzia anche le doti canore. In generale è bell’esempio di donna a cui aspirare allontanandosi dagli esempi parlamentari di certe vicende del passato. Altri grandi
camei sono quelli di Remo Girone, Lina Wertmuller, Piera degli Espositi, Pupi
Avati…. e basta perché il resto dovete indovinarlo voi!;)
Dicevo che l’altro punto che mi
ha piacevolmente sorpreso è la scenografia. Premettiamo che è un termine
scorretto perché intendo non tanto la parte costruita o ricreata in cui è
ambientato il film ma le riprese all’interno dei palazzi originali delle
residenze sabaude e di Montecitorio come gli esterni del Quirinale. Guardando
questi sfondi architettonici del film, continuavo a stupirmi della
meravigliosità dell’architettura di questi palazzi esprimendo un tacito grazie
al regista per averli portati sullo schermo. Insomma è un motivo in più
che non mi ha fatto pentire di aver acquistato il biglietto e aver trascinato
fidanzato e amici a vederlo. Se vi state chiedendo la veridicità delle riprese all'interno di Montecitorio, vi lascio leggere questo bell’articolo di Repubblica che conferma la presenza del set all'interno dell'aula parlamentare.
Quindi che voto dare a questo
film? Come avrete capito e come immagino vi aspettiate, cari amici
cinefili, ovviamente non è un film da annali ma decisamente vale un “enjoy” in tutta
spensieratezza e con gli occhi grandi per vedere un lato del nostro parlamento
meno legato alla politica ma più vicino alla bellezza che dovrebbe dimostrare.
Poi, chissà, magari, come nei sogni, questo film potrebbe essere di buon auspicio
per questa nostra vecchia Italia.
Intanto eccovi il trailer.
Sito ufficiale: http://benvenutopresidente.libero.it/
Pagina Facebook: http://www.facebook.com/01distribution/app_151841841645303
Grey’s anatomy
19:54
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L'affascinante appuntamento del lunedì sera!

Ora,
se siete fan come me, avete appena letto le righe qui sopra con un po’ di
magone e una profonda comprensione. Se non siete fan vi state chiedendo perché
ho scritto quella frase come se stessi parlando di persone che frequento
normalmente nella mia vita. La risposta è che Grey’s anatomy è così: è talmente
fatto bene che non riesce a non essere reale e a non entrare nella quotidianità
dei suoi fan.
Se
ne sono bene accorti i gestori di Fox Life che ogni lunedì sera per un nuovo
episodio chiedono ai fan di condividere con loro le emozioni via Facebook e hanno appena lanciato l'hashtag #GreysAnatomyIT. Vi assicuro che ne scriviamo di ogni su quella pagina!
Quali
sono i motivi per cui si diventa fan di una serie così? Come si fa ad avere un
appuntamento fisso il lunedì sera per nove anni consecutivi e sentirne la mancanza
quando finisce la stagione? Beh me lo sono chiesta per un bel po’di tempo … ed
ecco le ragioni che mi sono data.
- I pensieri d’inizio e fine puntata. Grey’s anatomy è uno dei pochi telefilm (se non l’unico) ad iniziare senza riassunto e scaraventa lo spettatore nell’azione legata da un pensiero di Meredith (la protagonista) che introduce l’argomento della puntata. Alla chiusura, dopo che si è vissuta tutta la vicenda dell’episodio, riprende il pensiero di Meredith e collega quanto visto all’iniziale riflessione lasciando un insegnamento che il più delle volte è d’ispirazione. Non porta solo a pensare e a chiederti se anche tu avresti agito come Karev o Shepperd o se avresti decisamente optato per la decisione di Baily o altro, tante volte fa riflettere su una situazione simile che si è vissuta e sulle scelte fatte o in qualche modo prepara se una situazione simile dovesse accadere. Ogni fan ha almeno condiviso, messo “mi piace” o altro su una riflessione di Meredith o anche solo un pezzettino. Vale la pena leggerne qualcuna ogni tanto…guardare la fan page di Grey’s anatomy italia per credere.
- Le vicende. Non sono necessariamente la trama: ogni puntata mette in luce una vicenda (arriva un nuovo caso clinico, c’è un incidente e qualche medico finisce male, c’è un nuovo turno di guardia etc etc) staccata dalla trama principale. A volte sono il sottofondo routinario della trama principale, altre sono i punti di svolta che cambiano completamente il racconto. Per me il segreto per cui si rimane incollati al televisore nonostante siano passate nove stagioni è proprio il fatto che le vicende mettono in luce spaccati di vita quotidiana che possono capitare anche nella nostra non da serie tv: dalla litigata con il capo, i problemi di coppia, l’affermare o superare se stessi o più semplicemente l’infinta ricerca dello straordinario in una situazione che sembra banalissima. Un po’ come gli “aggiornamenti” con i nostri amici che ci fanno crescere anche se non siamo noi i protagonisti delle loro vicende.
- La trama. Vi ho detto che è una serie che regge sulle vicende che si susseguono di volta in volta ma non è la signora in giallo! Grey’s Anatomy vanta una trama di tutto rispetto! Trama che viene sempre a galla ed è abbastanza complicata da non far mai capire se c’è uno schema pre-impostato alla base o meno. Si, abbiamo la protagonista assoluta Meredith Grey, “figlia d’arte” di un famoso medico chirurgo che ha scritto il libro che dà il nome alla serie, ma ci sono anche i suoi amici specializzandi a cui subentrano gli strutturati che sono insegnanti, fidanzati e mentori finché ad un certo punto ricambiano di nuovo le carte in tavola. Ma torniamo con ordine alla dott.ssa Grey che in questi nove anni di serie ha trovato lavoro nell’ospedale dove operava la madre, s’innamora del neurochirurgo Shepperd che però è sposato, cresce da specializzanda a strutturato, si scontra con amici e diventa un personaggio a tutto tondo. Lo so che sembra un' evoluzione abbastanza banale ma se guarderete un po’ di puntate vi renderete conto di come in realtà non lo sia per niente e, beh, a quel punto sarete voi i fan.
- La musica. Nonostante sia una serie incentrata sulla medicina e l’umanità, la musica ha un ruolo fondamentale. Ogni episodio prende il titolo di una famosa canzone anche se il più delle volte la traduzione italiana non rende giustizia o non ci riconduce con la memoria a quel pezzo in particolare. Basta guardare su wikipedia i nomi originali degli episodi (http://it.wikipedia.org/wiki/Grey's_Anatomy#Episodi) per trovare canzoni dei Beatles, Sheryl Crow, Rolling Stones e altre pietre miliari della musica internazionale. Non solo la musica è titolo dell’episodio: questa serie ha lanciato tantissimi bei pezzi come la ballad “How to save a life dei The Fray” o l’altrettanto incantevole “Chasing Cars degli Snow Patrol”. A proposito di quest’ultima vi lascio una chicca dall’episodio musicale della settima stagione in cui tutti i protagonisti cantano i grandi successi delle stagioni passate: http://www.youtube.com/watch?v=l0kFkExdtFU
- i protagonisti. Devo dire che all’inizio non c’era nessun volto noto e quello che più attirava era il personaggio in sé che ogni singolo attore riusciva a rendere sullo schermo con una famigliarità notevole. Ogni singolo personaggio, sin dai primi episodi, si presenta con un’insieme di sfumature che lo rendono completo e unico per cui difficilmente non ci si incuriosisce sulle loro sorti. Man mano che la serie ha riscosso successo non solo comparse famose( come Neve Campbell, Chris O’ Donnell, Abigail Bresslin etc etc) sono arrivate per impersonare qualche paziente o qualche personaggio di svolta ma è stato proprio Grey’s anatomy a dare il lancio definitivo ad attrici come Katherine Heigl (la Dura verità, Molto incinta o 27 volte in bianco), Patrick Dempsey (Come d’incanto, appuntamento con l’amore, Transformers 3) o Eric Dane (X-Men conflitto finale, Io & Marley, Burlesque). Insomma questa serie è talmente bella e fatta bene che è vera e propria palestra per scovare nuovi attori per i successi del grande schermo.
- Ultima ragione da non sottovalutare: il gergo. Non sto parlando di quello medico, che serve sempre specie quando lo si vede scritto in inglese (non si sa mai eh), ma del gergo usato dai personaggi che aggiungono nuove sfumature al loro carattere, specie quando acquisiscono i soprannomi ormai divenuti celebri tra i fan: dottor Stranamore, dottor bollore, la nazista (che non è assolutamente tale), Medusa, la “mia persona” e così via. Se trovate un’altra persona che sa cosa significa almeno uno dei soprannomi appena citati in un istante vi ritroverete a parlare di Grey’s come se conosceste amici comuni.
Insomma
come avete capito c’è più di una ragione per diventare fan di questa serie televisiva
e se anche la MRS Clinton, tra i suoi impegni, trova il tempo di sedersi in
poltrona per il nuovo episodio di Grey’s anatomy, noi decisamente possiamo
decretare un enjoy!
Non
vi ho ancora convinto? Beh guardate un pezzetto dell’anteprima che Fox life ci
ha concesso per tutta questa settimana in attesa che stasera inizi il nostro
rito del lunedì.
Ci
vediamo nei corridoi del Seattle Grace alle 21.00 su Fox life. ;)
Sito ufficiale: http://abc.go.com/shows/greys-anatomy/index
Sito Fox Life: http://www.foxlife.it/greys-anatomy?gclid=CM3nj4rEmLYCFUkd3godChAAgg
Sito ufficiale: http://abc.go.com/shows/greys-anatomy/index
Sito Fox Life: http://www.foxlife.it/greys-anatomy?gclid=CM3nj4rEmLYCFUkd3godChAAgg
Adv La Petite Robe Noire - Guerlain
18:02
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L'essenza dello stile...anche grafico!
Ieri durante l’ora di pranzo mi sono imbattuta nel nuovo
episodio dello spot di Petite robe noire di Guerlain. È da quando ho visto il
primo spot della saga che mi sono innamorata di questo visual: lo trovo geniale
e perfetto allo stesso tempo.
Dal sito http://www.theglamsideoflife.com |
Protagonista della saga è una donna stilizzata uscita dalla
penna del duo Kuntzel+Deygas che identifica tutte le donne eleganti a cui non
servono fronzoli per sedurre ed essere sempre al centro dell’attenzione. Vestita
di petites robes noires che cambiano a seconda della situazione questa donna-essenza
di classe si muove sinuosa come un nastro in uno scenario altrettanto giocoso e
stilizzato. Tra il rosa e il bianco dello sfondo raccoglie gli sguardi di
uomini surreali e distratti da giornali, tempo e quant’altro.
In questo capitolo appena uscito, poi, La petite robe (per
dare un nome alla protagonista) sono tante donne che corrono a prepararsi e godersi
uno stupendo party parigino ma solo una di loro, la vera, conquista l’uomo
orologio da taschino. Un’allegoria carina, dolce e sexy quanto basta per far
vedere la pubblicità e spingere a chiedersi se il profumo sia veramente così
buono.
Insomma è un bellissimo esercizio di creatività che unisce
la genialità dell’animazione, al gusto essenziale, alla strategia dello
storytelling, al retrò e allo chic dipingendo un mondo da sogno a cui
difficilmente l’occhio può sfuggire.
Oltre allo spot in sé vi suggerisco anche di vedere il filmato
del making of dove la cara signora essenza è vero e proprio personaggio che
presenzia con i due disegnatori e come una diva attende di vedere cosa le
propongono!
Per cui cari lettori, enjoy la petite robe noir à Paris e non
cercate di star fermi o di non canticchiare il pezzo: è impossibile!
Nuovo spot:
Making Of:
Sisters di Jason Lee
12:02
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Le monellerie sono un’arte preziosa
Pitbull - Feel This Moment ft. Christina Aguilera
14:00
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Finalmente qualcuno che duetta con Pitbull e non il contrario!
Ovviamente data la fretta, il fuso orario e un po' di commissioni da fare ho perso la premiére dell'ennesima canzone dance in cui lei duetta con lui per rispolverare la carriere che tranquillamente ci si aspetta da due personaggi così.
Ricordandomi solo oggi del video ritorno sul mio profilo e...wow lo trovo proprio lì.
Play ed ecco la prima sorpresa è Pitbull feat Christina Aguilera. Una bella differenza rispetto alle altre canzoni dell'artista: in questa finalmente non è il famoso ospitato che svecchia il cantante di turno (JLo o Enrique Iglesias che sia) ma finalmente è qualcuno che duetta con lui e il caro Pitbull diventa protagonista.
Pita time!
22:04
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Sognando la Grecia
Sabato sera, presi da un raptus vacanziero, io e i miei amici abbiamo organizzato una cena greca casalinga.
Basandoci sulle ricette di giallo zafferano (ricetta piatto forte: http://ricette.giallozafferano.it/Gyros.html) abbiamo ricreato l'atmosfera ellenica tra feta, tzaziki, carne e sopratutto pita.
"Sopratutto" perché la pita è stata affidata a me e come potete immaginare è stata un'avventura.
ecco la ricetta da giallo zafferano (http://ricette.giallozafferano.it/Pita.html)
Ingredienti x 8 pita:
250 gr di farina normale
250 gr di farina Manitoba
4 gr di lievito di birra disidrato (se siete abituati con quello fresco cliccate il link sopra)
300 ml di acqua tiepida (io ho usato quella del rubinetto)
30 gr di olio
12 gr di sale
1 cucchiaino di zucchero (per far reagire il lievito)
2 ciotole capienti (di cui una da oleare)
1 ciotolina
carta da forno e pellicola
2 laccarde
forno con luce interna
Innanzitutto setacciate le due farine in una terrina abbastanza capiente, poi fate reagire il lievito con lo zucchero e un po' di acqua tiepida in una ciotolina a parte. Unite poi il composto alla farina setacciata. Date una prima mescolata e iniziate ad impastare con le mani. Nell'acqua mettete olio e sale, il cui miscuglio va aggiunto a filo all'impasto che state lavorando. Ora non fate come me: accertatevi che il sale sciolto in acqua sia caduto nell'impasto e non sia rimasto all'interno della caraffa o correre all'ultimo per metterlo sarà un'ardua impresa.
Impastate ben bene e tirate fuori l'impasto dalla ciotola per aiutarvi a renderlo il più liscio ed omogeneo possibile. Prendete la seconda ciotola capiente e oliatela bene, mettete l'impasto lì e copritelo con della pellicola.
Mettete l'intera ciotola con l'impasto a lievitare per 2 ore nel forno spento ma con la luce accesa (questo per me è stato uno dei passaggi più complicati...il mio forno abituale non ha la luce!!!).
Passate le due ore fate 8 palline da 100 grammi l'una e stendetele su carta da forno.
Ho scoperto poi che più le fate sottili meglio vengono: il top sarebbe 2 millimetri di spessore.
Una volta stese spennellatele con un'emulsione di olio e acqua per farle rimanere basse.
Qui parte la parte complicata: lasciatele lievitare per ulteriori 40 minuti sotto la luce e coperte da pellicola.
Io (che da genio ho raddoppiato anche le dosi) dalla disperazione ho usato anche la luce sotto la cappa!
Passati i 40 minuti accendete il forno a 250° e lasciatelo riscaldare con le leccarde del forno inserite. A temperatura sfornate le leccarde calde e mettete le vostre pite (nel mio caso erano 2 a due) a cuocere per 5 minuti senza girarle.
Passati i 5 minuti controllate la parte sotto della pita: se sono lievemente bruciate intorno e se il sopra assomiglia ad una focaccia, allora gustatevi le vostre pita. Altrimenti tenetele in forno per qualche minuto finché non raggiungeranno l'aspetto di cui sopra.
Da turisti per caso: http://turistipercaso.it/grecia/image/45729/ |
Morale dell'avventura? Organizzatevi bene e vedrete che sarà una bella scorpacciata di pita e voi sarete più rilassate di me durante la serata!
απολαύσετε πίτα che vuol dire enjoy pita!:)
P.s. mi scuso se non ci sono foto ufficiali ma le mani impastate non permettevano la presa della mia preziosa Nikon! ahahah
P.s. 2 : Grazie a Giallo Zafferano per la foto ufficiale e le ricette! Copyright loro, varianti e "genialate" mie. Grazie a Turisti per caso per la foto qui sopra!;)
Conclave: come la storia ci vede cambiati!
15:54
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2005-2013: in due foto, due mondi.15:54 Vale 0 Comments
È da ieri sera che sui vari social network vedo questo
fotomontaggio pubblicato da NBC news con le foto di Luca Bruno e Michael Sohn/AP.
Le due foto accostate e le due date si riferiscono agli ultimi due conclavi che
abbiamo visto: il primo quello che eletto Benedetto XVI e il secondo, quello di
qualche giorno fa, che ci ha dato il papa Francesco.
Ora quello che è immediatamente visibile è il cambiamento di
“luce” e device utilizzati per ritrarre i momenti importanti. Vedendo questa
foto mi sorgono due riflessioni riassumibili in questo domanda e risposta: ma
vi rendete conto di quanto siamo cambiati in 8 anni? La fotografia, che memoria
stupenda!
#creativemarch: Food mini series by Red
18:57
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I'll be posting on pic a day in March on instagram (follow @redhongyi), to push myself to be creative everyday.*

L’autrice Red Hong si autodefinisce un'artista-architetta che ama dipingere ma senza usare nessun tipo di pennello. Infatti, la
sua arte è fatta di tracce create da cibo, macchie di caffè, di
bustine di tea, di semi, fiori… qualsiasi cosa che assemblata o assembrata che dir si voglia, crea un disegno e un preciso soggetto diventando un quadro vero e proprio.

Abbiamo già parlato della fotografia dedicata al food
(vedi Pantone Food di Alison Anselot) e di come sia difficile per
via della luce e l’inespressività data dai piatti che in genere sono soggetti inanimati.
Beh, Red va oltre la normale fotografia food: crea proprio un’immagine a partire
dal cibo ritratto. Si può dire che ogni piatto abbia una sua personalità.
Non tanto perché quel che è cucinato è impiattato divinamente ma perché sono ritratti soggetti veri e propri solo con l’aiuto del cibo e della sua disposizione su un fondo perfettamente bianco. L’effetto è sorprendente: ad un’occhiata veloce e distratta si stenta a credere di vedere della salsa di soia a forma di persona, delle carote come peli di tigre o un ketchup diventare la celebre Campbell Soup di Warhol.
Non tanto perché quel che è cucinato è impiattato divinamente ma perché sono ritratti soggetti veri e propri solo con l’aiuto del cibo e della sua disposizione su un fondo perfettamente bianco. L’effetto è sorprendente: ad un’occhiata veloce e distratta si stenta a credere di vedere della salsa di soia a forma di persona, delle carote come peli di tigre o un ketchup diventare la celebre Campbell Soup di Warhol.

Insomma un soggetto tutto fuorché facile e un’idea
decisamente dirompente che decisamente si merita un enjoy! Per cui
attendiamo la nuova pubblicazione di domani.
Instagram Red: http://instagram.com/redhongyi/
Facebook
Red: http://www.facebook.com/ohiseeRED
Account
twitter Red: http://twitter.com/ohiseeRED
Sito ufficiale: http://www.redhongyi.com/
News su huffington post: http://www.huffingtonpost.com/2013/03/11/red-hong-yi-food-art-instagram_n_2852954.html
* traduzione quote di
RED: posterò una foto ogni giorno del mese di Marzo su instragram (seguite
@redhongyi), per spingere me stessa a essere creativa ogni
giorno
Socialmatic: la fotocamera di Instagram
18:40
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Ci darà un nuovo genere o sarà vilipendio al 50mm?
Settimana scorsa, mentre su questo blog regnavano 3 post
dedicati alla fotografia (vedi DAU, Follow me to.. e The Regal Twelve) è uscita
una news importante per questo mondo.
Non riguarda grandi fotografi o qualche nuovo progetto interessante ma riguarda un device: Socialmatic. Targata Instagram e congeniata con Polaroid, questa nuova digitale sarà diversa dalle attuali su mercato perché avrà la forma compatta e retrò dell’icona del noto social network, permetterà una condivisione su social istantanea grazie ad una memoria 16 GB e la connettività wi-fi/3G e soprattutto darà modo di stampare immediatamente quanto scattato. Quello che poi si preannuncia rivoluzionario sarà la compattezza e la leggerezza che nulla andranno a togliere alla qualità degli scatti. Insomma una polaroid 2.0, una digitale all inclusive… un nuovo mezzo.
Non riguarda grandi fotografi o qualche nuovo progetto interessante ma riguarda un device: Socialmatic. Targata Instagram e congeniata con Polaroid, questa nuova digitale sarà diversa dalle attuali su mercato perché avrà la forma compatta e retrò dell’icona del noto social network, permetterà una condivisione su social istantanea grazie ad una memoria 16 GB e la connettività wi-fi/3G e soprattutto darà modo di stampare immediatamente quanto scattato. Quello che poi si preannuncia rivoluzionario sarà la compattezza e la leggerezza che nulla andranno a togliere alla qualità degli scatti. Insomma una polaroid 2.0, una digitale all inclusive… un nuovo mezzo.
The vampire diaries
16:00
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7 golosi motivi per appassionarsi a questa serie
"Per più di un secolo ho vissuto nel segreto, nascosto nell'ombra, solo al mondo...
fino ad ora.
Sono un vampiro e questa è la mia storia."
(dal diario di Stefan Salvatore)
Confesso che ho ceduto: dopo ripetuti inviti a vedere e appassionarmi alla serie Vampire Diaries, che ho sempre aggirato a piè pari,… mi sono convinta a guardarne i primi episodi.
In un lampo mi sono ritrovata a metà della prima serie e ora sto divorando gli ultimi episodi prima di passare alla seconda stagione. Come mai questa voracità?
Ecco le mie succulente ragioni per continuare a vederla:
- Si parla di vampiri, ma non se ne sceglie un tipo. Ci sono i vampiri buoni alla Twilight e i vampiri demoni alla Buffy, vampiri che sono prima buoni poi cedono e viceversa. Vista in questa prospettiva, per quanto assurdo sia, si rendono i personaggi più credibili e vedendoli a 360° gradi si capisce finalmente perché piacciono tanto i vampiri: ogni loro singola pulsione è amplificata a dismisura per cui vivono tutto in modo passionalmente estremo. Questa scelta intelligente e abbastanza furba rende interessante la storia non facendo mai capire quando i buoni cadranno preda dei cattivi e i cattivi saranno intrappolati dai buoni. Per capire questa frase intricata vi basterà vedere la seconda puntata in cui i due fratelli protagonisti, Stefan e Demon, si ritrovano faccia a faccia e iniziano l’azione del telefilm.
- La trama è molto di più di quel che ci si aspetta all'inizio Si parte dalla storia d’amore teen impossibile tra la coppia umano-vampiro per poi dilagare nelle leggende storiche della comunità di Mystic Falls. Non ci sono solo vampiri ma streghe, ammazza vampiri, diari di avi che scoprivano l’occulto, studiosi attuali della magia che in qualche modo complicano la trama, spiegano le leggende invogliando lo spettatore a capirci di più e a seguirne il tutto come un thriller mozzafiato. Anche per la trama ci si avvicina più all'idea del famoso antenato Buffy ammazza vampiri che agli esempi più attuali. Questo risulta il punto più vincente: le storie d'amore da telefilm tendono a cristallizzarsi, le leggende danno più spunti di evoluzione della trama.
- I rimandi e le citazioni sono ben congeniati ed inseriti in modo spontaneo nella narrazione. Interessante vedere come Demon ride della storia di Twilight o Stefan parli del personaggio comics Van Helsing con disinvoltura o ancora Elena che apostrofa l’amica con il nome di Brumilda che è sia protagonista dello stesso fumetto e recentemente è entrata nel mondo di Tarantino con Django. Secondo Wikipedia, poi, la traduzione italiana non rende molto giustizia ad altri modi di dire tipici del mondo americano che rimandando a film, libri o serie tv rendendo i protagonisti parte della vita quotidiana e soprattutto dando frutto a possibili nuovi modi di dire nella lingua corrente.
- Se il tono generale tra leggende, miti, vampiri e morte è quello del thriller, dell’horror con veri e propri momenti da fiato sospeso… una delle componenti fondamentali è, però, giocata dall’ironia. Ironia che è quasi tutta istigata da Demon: tra il vedere la realtà da vampiro (famosissima la scena “sono in rosticceria” mentre brucia i corpi di alcune sue vittime nell'episodio 1x06), prendere in giro il fratello (come in quando i due si imitano l’un l’altro per scoprire cosa tramano nell'episodio 1x09) o semplicemente cercare di affascinare gentili fanciulle, il personaggio di Demon riesce a dare quel tocco di ilarità che fa “digerire” le scene più cruente o le più banali.
- Il sussulto. Si avete letto giusto. In ogni puntata che siate paurosi o coraggiosi vi ritroverete a balzare sulla sedia. Non tanto perché vedrete sangue spruzzato in giro, non tanto per esplosioni ma semplicemente perché il vampiro si palesa dietro un personaggio umano. Giuro che ogni volta, pur magari sapendolo perché ho già visto la scena, salto sulla sedia. È incontrollabile. È il motivo per cui vi accorgerete che questa serie ha quella marcia in più che vi costringe a guardarla. Fra l'altro il sussulto qui viene utilizzato come l'ironia: amplifica la suspense e sveglia nelle scene più placide.
- Il cast. Non è da sottovalutare come motivo “goloso”. Se Elena è davvero bella e carina per cui i maschietti potranno adorarla, la componente maschile è davvero notevole. Dal fratello Demon (Ian Somerhalder) al fratello Stefan (Paul Wesley) fino ad arrivare al quarterback Tyler Lockwood (Michael Trevino), all'insegnante di storia Alaric Saltzman (Matthew Devis) e il piccolo Jeremy Gilbert (Steven R Mc Queen). Nel mio "gruppo d'ascolto" lo schieramento pro Demon è notevolmente popolato ma bisogna ammettere che ogni maschietto di Mystic Falls ha il suo perché.
- ultimo delizioso motivo sono gli oggetti. A partire dal diario che è il mezzo sia per scoprire i pensieri profondi dei protagonisti (Stefan e Elena) che quello per tramandare gli insegnamenti degli avi, ci sono tutta una serie di anelli di famiglia, grimori di streghe, bussole e gioielli che aiutano nel trovare vampiri, proteggere umani, affascinare lo spettatore. Molto simile al mondo leggendario della fortunata serie tv Streghe (Charmed), gli oggetti spiegano e infittiscono la storia dandole un senso.
Insomma
sette buone ragioni per abbandonarsi alla serie successiva (nel mio caso) o prepararsi
all'appuntamento con la seconda serie il mercoledì a mezzanotte su italia uno oppure con la quarta serie trasmessa ogni giovedì alle 21.15 sul canale Mya.
Enjoy the vampire diaries
Intanto qui trovate qualche link utile:
- sito ufficiale in inglese: http://www.cwtv.com/shows/the-vampire-diaries
- servizio fotografico di Entratainement weekly da cui ho preso la foto di questo post che ben esemplifica il rapporto tra i 3 protagonisti: http://popwatch.ew.com/2012/02/08/this-weeks-cover-vampire-diaries/
Il grande e potente Oz
13:18
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La riscossa dell'imbroglione
Finalmente sono riuscita a vedere uno dei film che
aspettavo di più in questo 2013! Devo dire che nonostante la voglia di vederlo
non mi sono preparata granché: non ho letto libri, non ho guardato i vecchi
film con Dorothy dalle scarpette rosse e non mi sono nemmeno lasciata
tentare da trailer e recensioni. Sapevo giusto che sarebbe stato un pre-quel. Motivo? Volevo essere sorpresa fino in fondo.
Obiettivo raggiunto? In parte. Con questo non voglio dire che non sia un film
bello, anzi, semplicemente mi aspettavo più magia ( vietato scrivere di più o
roviniamo la storia).
Detto ciò passiamo in rassegna i temi importanti che
pesano per il voto finale.
La storia innanzitutto. È ben raccontata anche se non
osa grandi intrecci (in fin dei conti è sempre un film per ragazzi), scorre
piacevolmente, affascina quel che basta e rispolvera un po' di buoni valori tipici del romanzo di crescita. Uno degli elementi che più vi colpirà è la buona combinazione tra effetti speciali e narrazione che
decisamente fanno pendere l'ago della bilancia verso la qualità per entrambi i punti.
Peso di qualità va anche per il cast: il
"gallo del pollaio" James Franco con il suo fascino non convenzionale da cattivo con il cuore d'oro centra in pieno il personaggio del mago mentre le streghe Mila
Kunis, Michelle Williams e Rechel Weisz piacciono ancor di più. La prima
dolce ingenua, la seconda più fata più che strega e la terza
di una cattiveria malefica irresistibile. Non stupisce che siano diventate icone di stile ispirando collezioni make up in loro onore. Insomma convincono tutti e quattro senza
nessuna remora. Anche l'altro unico maschietto in carne e ossa, Zach Braff (ex protagonista di Scrubs) risulta essere perfetto nel ruolo da assistente e come al solito mi ispira una grande tenerezza.
Ultimo motivo per cui possiamo dire che
questo film passa comunque l'esame e prende un enjoy pieno? Le musiche. Firmate Denny Elfman, tra
l'altro uno dei miei compositori preferiti, unisce melodie incantevoli e
inusuali come solo lui sa comporre a immagini uniche. Se in mezzo ai colori del regno di Oz ascolterete
bene le note vi renderete conto della loro meravigliosità e vi chiederete se forse non si può iniziare a parlare di Oscar.
Insomma di cose da vedere per controbattere il mio
commento ne avete, quindi enjoy it al cinema!
Sito ufficiale: http://www.disney.it/il-grande-e-potente-oz/
Twitter account del film: http://twitter.com/OZilFilm
Facebook page: http://www.facebook.com/Ozilfilm?fref=ts
P.s. per chi l'ha già visto: ma secondo voi è un'allegoria dei tempi moderni o solo un romanzo di crescita?
The Regal Twelve di Alexia Sinclair
18:01
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Le donne della storia per ricordarci chi possiamo essere
![]() |
Photos from Alexia Sinclair |
Per chiudere questa settimana dove la fotografia è stata protagonista (vedi DAU e follow me to...) e per celebrare noi donne nella giornata della nostra festa, ho deciso di presentarvi il lavoro di questa fotografa australiana che sembra essere un nuovo nastro nascente nel panorama, Alexia Sinclair.
Nonostante il cognome simile al dj famoso non sembrano condividere molto se non forse il gusto per la tecnologia nel loro lavoro. Alexia Sinclair è sia un'ottima fotografa che una maga del fotoritocco con cui aggiunge elementi finali ai suoi tableau.
Follow me to... (di Murad Osman)
13:30
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La nuova travel photography
Ritorniamo a parlare di fotografia e soprattutto di nuovi
generi che sorgono. Dopo la FILMography di Maloney e il progetto DAU di Matter oggi vi
presento quello che diventerà il tormentone virale del 2013.
Se non lo sarà perché
oltre manica si è già un po’ smorzato sono sicura che riscoppierà nelle foto
album delle vacanze dei vostri amici FB. Come faccio ad esserne così sicura? Perché
Osman ha unito la fotografia di ritratto e quella paesaggistica cambiando completamente
faccia alla travel photography.
Harlem Shake
21:58
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Arridatece la maccarena piuttosto!
Qualche giorno fa ero in macchina e ascoltavo la classifica
di radio Deejay chiamata 50 songs. Al non-mi-ricordo-quale-posto c’era una
nuova hit, Harlem Shake, che Albertino ha presentato come il futuro tormentone
dell’estate 2013 e il nuovo Gangnam style, anzi a dir suo, ancora più dirompente
visto che questo pezzo favorisce chi non sa ballare.
Dopo aver ascoltato qualche minuto la canzone che non so neanch’io
come ho fatto ad ascoltare (dite che sono già entrata nel loop “vecchia”?) e il
mio sconcerto nel constatare che sarebbe diventata la canzone simbolo di quest’estate,
ho iniziato qualche piccola ricerca.
Innanzitutto ho scoperto e capito che non è tanto la canzone ad
essere diventata famosa e essere arrivata alla numero uno di Billboard per il
suo mix “eccezionale”: è il video che hanno fatto 5 ragazzi australiani
chiamati The Sunny Coast Skate ad aver attratto popolarità. Popolarità che per un metodo di audit basato su youtube si è riflessa sulla hit facendola arrivare al primo posto. Detto questo, in cosa consiste il video? Su 30 secondi di musica di Baauer (è il DJ della canzone) i 5 cinque hanno
creato una sorta di coreografia che viene replicata da buona parte degli altri
utenti youtube in diversi scenari sempre più disparati.
La "sorta di coreografia" è: un tizio con qualche accessorio
molto strano (leggi casco o sacchetto di carta in testa) irrompe con un
balletto scoordinato in mezzo ad un gruppo di persone pacifiche e calmissime che
tendono ad ignorarlo fino al primo stacco. Lì con un taglio viene aggiunta la
scena successiva in cui tutti i presenti si animano e ballano senza senso
ovunque nello spazio e tutti sono accessoriati con oggetti assurdi.
Ora, posso capire la bellezza del lasciarsi andare al di là
della tecnica ferrea di piroette, attitudes e jeté ma ragazzi…nooooo... che
roba è?!? Sarò ancora della vecchia guardia ma preferisco i ballerini
improvvisati di Full monty, la danza sfigata di Hugh Grant/Primo ministro in Love actually e addirittura potrei spezzare una lancia per l’orribile Macarena
che ci siamo sorbiti durante gli anni’90 piuttosto….ma questo come ballo dell’estate
proprio no.
Per me è un not enjoy sulla pista da ballo e al massimo potrei arrivare a paragonarlo al video Call me maybe che gli sportivi americani fecero durante le ultime olimpiadi...ma solo perchè molti sportivi si cimentano per parlare con i loro fan. Nulla più eh!
In ogni caso se volete
dare un occhio alla creatività di quanti si sono lanciati in questa moda ecco
qualche link:
Swim & Dive: http://www.youtube.com/watch?v=QkNrSpqUr-E
Miami HEAT edition: http://youtu.be/Ir2TdfSwH8g
Asganaway Edition by Radio Deejay: http://youtu.be/KylyJyipPDo
Fonte informazioni sul fenomeno: http://notiziein.it/2013/03/04/harlem-shake-il-nuovo-video-meme-record-su-youtube-guarda-loriginale/
Dancers among us di Jordan Matter
17:46
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Le emozioni del quotidiano
Non è vero che certe ricerche senza meta non conducono a
scoperte. Ogni tanto ci ritroviamo di fronte a grandi idee senza nemmeno aver
faticato tanto. In due righe questo è ciò che mi è successo sabato
pomeriggio: digitando a caso dance photography sono arrivata a scoprire DAU di Jordan Matter.
Non Fidarti Della Str.. Dell'Interno 23
10:54
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L'importanza del titolo
Da Wikipedia |
Questo
“Non fidarti della Str.. dell’interno 23” mi sembrava con un titolo abbastanza
strano e curioso… così momento relax e zero pregiudizi alla mano mi sono
appostata davanti allo schermo.
Ecco
i punti salienti che mi hanno fatto dare il mio voto finale:
- Il cast : abbiamo il volto noto Krysten Ritter, James Van Der Beek alias il Dawson dell’omonimo telefilm e la sconosciuta Dreama Walker. La prima l’avete vista in commedie come Notte brava a Las Vegas o I love Shopping (non era la protagonista in nessuna delle due)e il secondo stranamente interpreta se stesso ma in una versione che a mio giudizio è stata troppo scritta da altri e sembra fin anche l’estensione del video di Kesha a cui ha partecipato. La terza ha fatto qualche personaggio minore in grandi serie tv ma sinceramente era talmente diversa da non riconoscerla se non attraverso l’uso di wikipedia. La domanda quindi sorge lampante: chi dei tre doveva essere il punto cardine? Considerate che nessuno dei tre è propriamente protagonista: la prima sarebbe la famigerata St.. ma non parla mai in prima persona, il secondo si vede più come cammeo o personaggio minore , la terza invece racconta in prima persona ma cede volentieri il passo agli altri. Ripeto: quindi chi dei tre doveva essere il punto cardine?
- la trama: la dolce June si trasferisce a New York per iniziare un nuovo
lavoro e vivere in un bellissimo appartamento finchè il suo fidanzato non la
raggiungerà per sposarla…ma lo scenario cambia drasticamente quando scopre che l’azienda
per cui deve lavorare è fallita ed è in mezzo ad una strada. Rispondendo ad un
annuncio si ritrova ad essere la nuova coinquilina della bizzarra e sociopatica
Chloe che si rivela molto diversa da lei e da quel che ci si aspetta (la truffa
senza mezzi termini ma poi diventano amiche). Decisamente scritta così invoglia, peccato che la sorpresa e la curiosità di vedere come progredisce l’amicizia delle due regga per due puntate poi si appiattisca a causa di una storia che fatica parecchio a svilupparsi e diventare qualcosa a cui appassionarsi.Vi state chiedendo cosa c’entra con queste due Van Der Beek? Ogni tanto nella puntata sbuca fuori e fa l’attore fallito che non riesce a levarsi di dosso il personaggio che l’ha reso famoso…ma sinceramente non sembra né vero né convincente.
- la sigla: contrariamente ai due punti precedenti mi piace molto. Veloce, con una buona grafica e un motivetto che rimane in testa. Si ce la vedrei bene come suoneria del telefono.
Come
avete capito a malincuore decreto un “not enjoy” per questa serie da cui sinceramente
mi aspettavo di più. Avrei preferito che anziché aggiungere stranezze ai
personaggi per renderli politicamente scorretti e diversi a tutti i costi, i cari
autori avessero investito un po’ di più sulla storia e magari su sketch comici
alla Scrubs o Will & Grace.
Un
gran peccato perché il cast poteva dare di più in quei quasi 21 minuti per
puntata.
Se
proprio volete vederlo tenetelo come il tappa-buchi se non avete molto da fare…anche
perché Wikipedia dice che ci ha regalato, grazie al cielo, solo due stagioni.
Se volete comunque vederla per giudicare voi stessi se merita o meno ecco il sito del canale FOX dove viene trasmessa: http://www.foxtv.it/non-fidarti-della-s-dellinterno-23/magazine/articolo/non-fidarti-della-s-dellinterno-23-risate-e-cattiveria
Se volete comunque vederla per giudicare voi stessi se merita o meno ecco il sito del canale FOX dove viene trasmessa: http://www.foxtv.it/non-fidarti-della-s-dellinterno-23/magazine/articolo/non-fidarti-della-s-dellinterno-23-risate-e-cattiveria
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