Robbie Williams - Take the crown tour

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Spettacolo nello spettacolo


Il mio biglietto a sorpresa!
Premettiamo che non volevo usare questo blog per parlare di eventi perché difficilmente si possono consigliare e far rivivere a qualcuno visto che per loro definizione succedono nell'ora e mai più. In questo caso però devo davvero trasgredire e raccontarvi dell'esperienza meneghina nella bellissima cornice di San Siro con lui, l'unico ed inimitabile, Robbie Williams.

Ufficio accaldato, pc che fa i capricci, 18:05: il mio cellulare suona e arriva l'invito, del tutto inatteso,a sostituire un'amica che non poteva andare al concerto per cause di forza maggiore. Dilemma: serata a casa a leggere scartoffie o sfacchinata fino a San Siro canticchiando Millennium? Credo di aver preso la decisione più veloce della mia vita e di essermi organizzata nello spazio di 5 secondi totali.
Dopo la chiusura definitiva di pc, arraffo borsa e annuncio con gioia pura ai colleghi che Robbie mi aspetta e take the crown.

Si il tour si chiama esattamente come l'ultimo disco lanciato dalla zuccherosa Candy. Per
questa ragione ad accoglierci sul palco la sua testa dorata posizionata sopra la band che ci ha tenuto sulle spine fino alle 21.00 quando tutto d'un tratto un esserino è apparso dopo aver cantato hey oh e si è lanciato giù verso di noi. Un volo davvero acrobatico altro che storie!
Il palco prima del concerto

Decisamente acrobatico è il  termine giusto per introdurre Robbie che ho scoperto essere non solo un bravo ballerino ma una persona con l'argento vivo addosso: ogni due per tre un ballettino, una Beyoncé a suo modo, un avvinghiarsi alle varie teste che apparivano sul palco come coreografia e sopratutto una voce che ha retto a salti e a tutto.

Per i maligni che sono arrivati fino a qui a leggere ho il piacere di annunciare che era la sua voce e non era assolutamente playback perché Robbie quando canta ha due vizi: il primo è quello di rallentare le parole cercando di cogliere in fallo i fans e il secondo è canticchiare canzoni di altri come Britney Spears e White Stripes per riempire i vuoti. Particolare menzione poi a mio giudizio va per l'annuncio finale di Angels cantato sulle note della stupenda My Way di Frank Sinatra. Ho ancora i brividi a ricordare lo stupendo momento.

Devo anche ammettere che tra tutti i concerti che ho visto questo mi ha anche stupito per un altro fattore: più la scaletta si evolveva e arrivavano i pezzi miliari della carriera di Robbie e noi 75000 li cantavamo mi sono resa conto che la maggior parte oltre ad essere poesia diventano veri e propri mantra per riscattare lo spirito e darsi una giusta scossa nell'animo. Lo è il punto di She's The one dove Robbie ha insistito a farci fare gli acuti su SMILING e FLYING, la frase "just relax iş what Jesus would do" e ancora "I just wanna feel real love and love every after" da cantare rigorosamente a squarcia gola.
Coreografia base in attesa di palloncini, stelle filanti,
fuochi d'artificio, teste e gli sketch di Robbie!
Più continuava il concerto più ci si rendeva conto di essere davanti ad un vero e proprio fenomeno che oltre a commuovere e scuotere le masse le fa divertire con simpatici sketch lasciandole andare a casa convinte di aver trovato in lui un amico di vecchia data, come succede con tutti i grandi.

Inutile dirlo che vi consiglio già ora di metter via, centesimo dopo centesimo, i soldi per comprarvi il biglietto per il suo prossimo concerto e enjoy quel fenomeno di uomo che è Robbie. Se invece siete ancora scettici chiudete gli occhi e schiacciate play al video stra amatoriale qui sotto.
















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