Vma 2013 – Katy Perry e la sua ROAR

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Sulla scia di Firework un gran bel pezzo per animare la folla



Si sono appena conclusi i vma 2013 e non si fa altro che parlare della performance di Miley Cyrus sulla canzone già di dubbio gusto We can’t stop. Sinceramente guardando qualche video qua e là su youtube ho trovato qualcosa di meglio della triste performance di Miley Cyrus e in particolare mi ha colpito quella di Katy Perry dedicata al suo nuovo singolo ROAR.
Innanzitutto premetto che sin da quando ho sentito per la prima volta questa canzone e ho visto il video “preview” fatto solo di testo, mi ha colpito tanto quanto Firework ai tempi. Non so se vi ricordate il testo di quella canzone del 2010 ma ogni singola parola ha il privilegio di dare una certa scossa all’animo dell’ascoltatore oltre ad essere un inno alla vita e all’autostima. Roar, allo stesso modo, cerca di tirar fuori il nostro lato da campioni per affrontare la vita a testa alta e vittoriosi. La performance dei vma rende bene l’idea.
Infatti Katy Perry si trova sotto al ponte di Brooklyn su un ring vestita come una moderna Rocky Balboa post giro nella savana (eh già il top tigrato stona un filino con il resto del look). Da lì intona la sua canzone e trascina una mega folla nell’eye of the tiger per poi arrivare a fare ROAR tutti insieme.
Balletto energico, ritmo orecchiabile, molto oro, vibrazioni positive e un po’ di classe nell’animare la folla. Unico difetto l’audio che era un po’ disturbato..colpa del microfono con tirapugni o del video che ho scelto io? Mah… di sicuro è un’ottima presentazione per il pezzo e l’effetto curiosità nel vedere il nuovo video è garantito.
Altro che Miley e i mezzucci sexy per essere guardata, Katy Perry dimostra che gli annetti in più portano a dare al pubblico quello che serve veramente: un po’ di carica per alzarsi la mattina e combattere questa vita che ogni tanto ci lavora un po’ troppo ai fianchi.
Decisamente un enjoy per la canzone e uno per la performance che trovate qui sotto.


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IPP Awards - quando il concorso è per foto dell'Iphone

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Altro contest, altra mia classifica


Primo classificato nella sezione
fotografo dell'anno
In quest’estate che ormai volge al termine ecco un altro spunto fotografico di cui parlare. Vi avevo già parlato dell’incontro della Social Media Week a cui ho partecipato e in cui si parlava dell’avvento degli smartphone nel mondo della fotografia e se questi potessero essere classificati allo stesso livello. Oggi ritorniamo a porci la stessa domanda in occasione dei vincitori del concorso Iphone Photographic Awards (IPP awards).
Sia Vanity Fair che Huffington post Italia hanno pubblicato la news sui 16 vincitori (tanti quanti le categorie del concorso) e qualche altro scatto sensazionale riferito ai secondi. In entrambi gli articoli specificano che è possibile partecipare all’edizione del 2014, unico requisito: inviare foto scattate con Iphone o Ipad.

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The lone ranger

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Western rivisitato con quel  fascino Disney che incanta


Dopo Django e la rivisitazione cruenta del west di Tarantino, ecco che arriva la risposta Disney tutta mito e ironia: The Lone Ranger. Con un Johnny Depp – indiano dal nome comico, un bello che ha tanta strada da fare per diventare eroe e dei cattivi leggendari, the Lone Ranger si svolge in quel tempo fatto di polvere, innovazione per le cose che oggi riteniamo più lente e tanta spavalderia.

Devo dire che il western non è proprio il mio genere preferito. Sarà che quando ero piccola mio papà, fan sfegatato del genere e di Sergio Leone, amava vederne mentre io reclamavo qualcosa di più principesco, ma non mi hanno mai appassionato così tanto. Invece, The lone ranger, con quella sua piccola impronta Disney che ti attira inconsapevolmente anche se ormai hai più di dieci anni, ti cattura.

Sin dai primi minuti in cui l’eroe / non eroe impersonato da Johnny Depp, Tonto, appare sullo schermo e inizia il suo racconto dei tempi indietro e di quando era l’inseparabile braccio destro del protagonista a sorpresa Lone Ranger-Armie Hammer, lo spettatore viene catturato. Spettatore che si ritrova in un lunghissimo flash back e un po’ si identifica con il bambino che mangia noccioline e cerca di apprendere tutti i dettagli della storia del suo super eroe.

Si, questa tecnica di racconto è quello che più esce dagli schemi classici del western regalando davvero un bel film che per  due ore e trenta filate scorre senza appesantire la palpebra e senza sfiorare l’assurdo. O meglio: l’assurdo è sfiorato, ma grazie alle doti da camaleonte di Johnny Depp e agli spettacolari effetti che ci dona il regista Gore Verbinski, diventa semplicemente un mezzo plausibile.

Che altro dirvi senza svelarvi neanche un’unghia di trama per non farvi perdere la sorpresa? Beh che Helena Bonham Carter  si conferma una certezza nei film di Depp entrando sempre come spalla sagace. Allo stesso modo un plauso va a coloro che hanno seguito la fotografia rendendo il vecchio west un posto dove ci si concederebbe volentieri una cavalcata anche ai giorni nostri.


Per cui, senza impegno ma con l’animo puntato al divertimento, galoppate verso il cinema e godetevi un po’ di spara spara in vecchio stile cari ranger!



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Buon ferragosto!

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A tutti i miei lettori





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National Geographic Traveler Photo Contest – vincitori 2013

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La mia personale classifica


Qualche giorno fa scorrendo la mia affollata home di Twitter sono incappata in un aggiornamento di Exposure Guide che ho iniziato a seguire da quando ho iniziato a twittare con gli hashtag #photography e #reflexista le mie riflessioni sul mondo della fotografia.
Il tweet rimandava ad una pagina del loro sito in cui vengono annunciati tutti i vincitori del concorso di foto lanciato da National Geographic riferito appunto al mondo dei viaggiatori come dice il titolo. Da curiosa ho cliccato il link e sono approdata su questa pagina (http://www.exposureguide.com/inspiration/2013-winners-of-the-national-geographic-traveler-photo-contest/) dove ovviamente ho tralasciato il testo per innamorarmi degli scatti dei vincitori.
Neanche a dirlo che i miei preferiti ovviamente sono diversi rispetto alle scelte della giuria… per cui ecco la mia personalissima classifica degli scatti:
Foto di Max Seigal

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Take back the night – Justin Timberlake

09:30 Vale 0 Comments

Sarà il successo dell'estate o il pre-fall di Justin?



Il mese di agosto porta tanta musica e JT, che è un gran volpone dei tormentoni estivi, ha pubblicato il video della sua nuova Take back the night dal sound trascinante.

La prima volta che l’ho sentita ero tornata a casa tardi, stanca e attanagliata dalla calura cittadina. Cercando di rilassarmi un po' ho aperto facebook e dalla sua pagina è spuntato un aggiornamento con la foto di un’auto vintage americana che richiamava particolarmente il mio sguardo da reflexista. Un click al video ed ecco che iniziano il groove della canzone che ti riporta ai migliori anni del grande Michael Jackson e le immagini della città più fascinosa del mondo: New York.

Dieci secondi dopo appare il cantante più attraente del mondo dello show biz americano: Justin Timberlake. Tra il divertimento generale, qualche balletto in strada e qualche immagine della sua tournée, Justin incanta lo spettatore al punto che ti verrebbe voglia di vederlo dal vivo e cantare a squarciagola le sue canzoni. Ecco non ho ancora capito se arriverà in Italia e quanto potrebbe costare il biglietto...voi avete news?

Digressioni a parte, nei restanti 5 minuti e 46 secondi il video mi ha fatto tenere il tempo, mi ha iniziato a far canticchiare il ritornello e, come vi ho detto, mi ha trasmesso una grandissima voglia di assistere ad un evento live per scatenarsi un po’. Si vede che qualcuno da lassù mi ha sentito visto che il 31 luglio è arrivato il biglietto a sorpresa per Robbie Williams che decisamente si prende lo stesso titolo di Justin ma nel mondo dello show biz UK.

Tralasciando questi aspetti e tecnicismi da gossip estremo, Take back the night è decisamente un pezzo estivo che ci accompagnerà nelle calde  sere d’estate e, secondo me, anche in quelle autunnali. Non a caso la data d'uscita del pezzo (seconda metà di luglio) risulta essere abbastanza inoltrata per proporre un tormentone (al contrario dei Macklemore)... che forse si sia messo d’accordo con il mondo della moda che a fine luglio ha presentato il pre-fall per dettare le regole di stile dell’autunno


Nel dubbio io inizio ad imparare il testo, inserirla nella mia playlist da viaggio e a scatenarmi in improvvisate coreografie da macchina. Se voi siete ancora indecisi, enjoy il video qui sotto e #takebackTN!



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Robbie Williams - Take the crown tour

12:15 Vale 0 Comments


Spettacolo nello spettacolo


Il mio biglietto a sorpresa!
Premettiamo che non volevo usare questo blog per parlare di eventi perché difficilmente si possono consigliare e far rivivere a qualcuno visto che per loro definizione succedono nell'ora e mai più. In questo caso però devo davvero trasgredire e raccontarvi dell'esperienza meneghina nella bellissima cornice di San Siro con lui, l'unico ed inimitabile, Robbie Williams.

Ufficio accaldato, pc che fa i capricci, 18:05: il mio cellulare suona e arriva l'invito, del tutto inatteso,a sostituire un'amica che non poteva andare al concerto per cause di forza maggiore. Dilemma: serata a casa a leggere scartoffie o sfacchinata fino a San Siro canticchiando Millennium? Credo di aver preso la decisione più veloce della mia vita e di essermi organizzata nello spazio di 5 secondi totali.
Dopo la chiusura definitiva di pc, arraffo borsa e annuncio con gioia pura ai colleghi che Robbie mi aspetta e take the crown.

Si il tour si chiama esattamente come l'ultimo disco lanciato dalla zuccherosa Candy. Per
questa ragione ad accoglierci sul palco la sua testa dorata posizionata sopra la band che ci ha tenuto sulle spine fino alle 21.00 quando tutto d'un tratto un esserino è apparso dopo aver cantato hey oh e si è lanciato giù verso di noi. Un volo davvero acrobatico altro che storie!
Il palco prima del concerto

Decisamente acrobatico è il  termine giusto per introdurre Robbie che ho scoperto essere non solo un bravo ballerino ma una persona con l'argento vivo addosso: ogni due per tre un ballettino, una Beyoncé a suo modo, un avvinghiarsi alle varie teste che apparivano sul palco come coreografia e sopratutto una voce che ha retto a salti e a tutto.

Per i maligni che sono arrivati fino a qui a leggere ho il piacere di annunciare che era la sua voce e non era assolutamente playback perché Robbie quando canta ha due vizi: il primo è quello di rallentare le parole cercando di cogliere in fallo i fans e il secondo è canticchiare canzoni di altri come Britney Spears e White Stripes per riempire i vuoti. Particolare menzione poi a mio giudizio va per l'annuncio finale di Angels cantato sulle note della stupenda My Way di Frank Sinatra. Ho ancora i brividi a ricordare lo stupendo momento.

Devo anche ammettere che tra tutti i concerti che ho visto questo mi ha anche stupito per un altro fattore: più la scaletta si evolveva e arrivavano i pezzi miliari della carriera di Robbie e noi 75000 li cantavamo mi sono resa conto che la maggior parte oltre ad essere poesia diventano veri e propri mantra per riscattare lo spirito e darsi una giusta scossa nell'animo. Lo è il punto di She's The one dove Robbie ha insistito a farci fare gli acuti su SMILING e FLYING, la frase "just relax iş what Jesus would do" e ancora "I just wanna feel real love and love every after" da cantare rigorosamente a squarcia gola.
Coreografia base in attesa di palloncini, stelle filanti,
fuochi d'artificio, teste e gli sketch di Robbie!
Più continuava il concerto più ci si rendeva conto di essere davanti ad un vero e proprio fenomeno che oltre a commuovere e scuotere le masse le fa divertire con simpatici sketch lasciandole andare a casa convinte di aver trovato in lui un amico di vecchia data, come succede con tutti i grandi.

Inutile dirlo che vi consiglio già ora di metter via, centesimo dopo centesimo, i soldi per comprarvi il biglietto per il suo prossimo concerto e enjoy quel fenomeno di uomo che è Robbie. Se invece siete ancora scettici chiudete gli occhi e schiacciate play al video stra amatoriale qui sotto.
















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