Ecco questo è uno di quei film che appena vedi il
trailer ti chiedi subito quando esce e cerchi di appuntarti la data perché non è
da perdere. Il motivo? Storia intrigante, azione, sottofondo d’amore, valori,
coraggio, belle scene e cast d’eccezione. Insomma è un film che fa
gola.
Come passiamo dalle premesse ai fatti? Si sa che una
cosa è vedere il trailer e un’altra è vedere il film. Gangster squad in generale
mantiene le premesse, il cast rende bene l’atmosfera anni’50 e gli effetti
speciali vi stupiranno e vi allieteranno al punto giusto. Quel che forse delude un po’ è la storia che
prende un po’ troppo spunto da due grandi classici come gli Intoccabili e
Scarface. Che sia un homage al cinema di quei tempi? In effetti si perché questa
versione moderna e losangelina è molto più sanguinolenta, a tratti cruda e
soprattutto spettacolarizza molto le sparatorie.
Ma facciamo un passo indietro e raccontiamo la trama:
siamo a Los Angeles nel 1949 con la guerra appena archiviata e la città preda di
un boss della mala (Sean Penn) che sta per organizzare il grande colpaccio per
ottenere tutta la costa ovest. Reduce di guerra, un poliziotto (Josh Brolin)
cerca di svolgere il suo lavoro in questa città corrotta finché non gli viene
affidata la missione di creare un piccolo gruppo (tra cui Ryan Gosling e
Giovanni Ribisi) per inscenare una guerrilla urbana. Ecco perché assomiglia
molto agli Intoccabili ma diversamente da quel film, qui le donne (interpretate
da Emma Stone e Mirelle Einos)hanno un ruolo chiave che non vi racconterò e vi
lascerò scoprire durante la visione.
Come avete intuito il cast è uno dei punti forti di
questo film. Oltre al bravissimo e cattivissimo Sean Penn, Ryan Gosling sembra
avere azzeccato il ruolo facendo definitivamente dimenticare l’insuccesso di
Drive di qualche anno fa, Emma Stone si allontana dai personaggi teen (Easy girl
e Spiderman tra gli altri) confermando la già riuscita collaborazione con
Gosling già vista in Crazy Stupid Love. Una piccola grande menzione va anche a
Giovanni Ribisi che come al solito è in ruoli non particolarmente di spicco ma
che lui sa rendere unici. No non sono fan di Ribisi… giusto appena!
Ahahah
Insomma avete capito che questo è un film da vedere e da
gustarsi sulle poltrone del cinema senza perdersi neanche un frammento.
Ogni feedback e ogni idea è preziosa: grazie per il tuo commento!:)
Oscars 2013: effetto sorpresa di Michelle Obama
14:17
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Dal sito di La Stampa, copyright Casa Bianca
L'effetto sorpresa e l'homage al cinema della First Lady
L’effetto sorpresa dell’85°
edizione degli AcademyAwards, ossia gli Oscar, è stata la partecipazione
della persona che nessuno si sarebbe mai aspettato: Michelle Obama.
No non ho sbagliato a scrivere,
la First lady in persona e frangetta ha co-presentato il premio più ambito
della serata: Miglior film.
Dopo una breve introduzione della
pietra miliare del cinema, Jack Nicholson, si è aperto un collegamento con la
Diplomatic Room della Casa Bianca ed ecco Michelle Obama: bellissimo abito Naeem
Khan, sorriso raggiante e con tono di voce perfetto ha spiegato la sua
presenza. “ Questi film ci insegnano che
l’amore può abbattere ogni difficoltà, ci ricordano che noi riusciamo a
sorpassare ogni ostacolo se solo scaviamo abbastanza a fondo e combattiamo
abbastanza duramente trovando il coraggio in noi stessi. È attraverso il cinema
che I nostri bambini imparano ad aprire la loro immaginazione e a sognare un
pochino più in grande e lottano ogni giorno per raggiungere i loro sogni”.
(Quote Michelle Obama)
Discorso sensazionale: ma perché
una First Lady? Non bastava una donna di spicco qualsiasi? Ed ecco che arriva
il mio ragionamento e la spiegazione che mi sono data a questo gesto: Michelle
è la donna qualsiasi. Si, lei è la donna che ognuna di noi straordinariamente
è: personaggio pubblico, mamma, moglie e amante del cinema. Cinema che
nient’altro è che arte: come si omaggiano le mostre perché non si dovrebbe
omaggiare il cinema? Essendo difficile farlo attraverso un film ecco
l’azzeccata idea di premiare il miglior film dell’anno.
Dite che è una sorta di ingerenza
della politica in settori che non le riguardano? A quanto pare la First Lady ha
si il primato di essere la prima a comparire totalmente in una cerimonia Oscar
ma in passato anche Roosevelt parlò alla radio per 6 minuti introducendo lo
stesso evento. La scelta quindi semmai è quella di riconoscere anche un’altra
parte miliare del mito americano e esortarla a far bene il loro lavoro: aprirci
gli occhi e mandarci verso nuovi orizzonti.
Un’altra chicca di questa vicenda
è la foto che Barack ha pubblicato sul suo profilo twitter: ossia il gruppo d’ascolto
presidenziale per gli Oscars. Sono una famiglia normale e americana a tutti gli
effetti. Altro che politici fuori dalla realtà!
Quello che poi a posteriori mi è
piaciuto è il fatto che abbia vinto Argo. Film di Ben Affleck e manipolo di
produttori, che oltre ad essere i più sexy della categoria (si sono definiti
così), sono anche più giovani e innovativi.
Insomma una vittoria che è un
messaggio chiave. Bene chi inizia a scrivere film tra di noi ora?
Scherzi a parte enjoy questa
premiazione nei due video qui sotto.
Ogni feedback e ogni idea è preziosa: grazie per il tuo commento!:)
Oscars 2013: Skyfall miglior canzone
13:30
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Adele e le note
magiche di Skyfall
Tra i tanti premi dell'Accademy Awards, ogni anno, svetta il premio per la
migliore canzone. Non fa quasi notizia che quest'anno sia stata Adele a vincere la
statuetta per la sua magnifica Skyfall. Si,
la cantante britannica in un fantastico abito nero e con il suo rinomato look
sofisticato ha ritirato, tra le lacrime di gioia e l’eccitazione, l’oscar come
migliore canzone durante l’85° edizione del premio regalando il primo oscar in assoluto per un Bond Theme. D’altra
parte la canzone è un piccolo capolavoro di bravura e magia come dimostra
anche la versione live cantata da Adele ieri sera sul palco degli oscar e che vi propongo come video in questo post.
Presentata dalla "neo premio oscar" Jennifer Lawrence, la
performance è sensazionale: tra nero, luci soft e occhio di bue puntato su di
lei, Adele riempie l’atmosfera con la sua calda voce ricreando la magia che si
ha all'inizio del film e ogni volta che si sente questo favoloso pezzo.
Sicuramente vedendo il video e ascoltandolo noterete due cose che vanno contro quel che ci si aspetta normalmente da una serata Oscar: la prima è che come performance è molto sobria ma ho scoperto che è il generale tono di quest’edizione, la seconda
forse più sorprendete è il tremolio nella voce di Adele. Si sente leggermente
ma s'intuisce un po’ di ansia nel dover cantare e far sognare un pubblico così,
ma a mio giudizio rende la performance più umana e quindi bella.
Decisamente voto un enjoy per la canzone e anche per Adele che è
un’artista il cui grande merito è aver definitivamente alzato “l’asticella” della bravura anche in
un campo dove sembrava già raggiunta da tempo.
Devo confessare, però, che appena saputa la notizia mi sono chiesta: bene Skyfall ha vinto e si capiva che era invincibile…ma chi
era in lizza per questa categoria? Googlando ho trovato la lista dei vari
candidati e con mio sommo piacere devo dire che
la vittoria di Skyfall è stata combattuta perché anche le altre
candidate sono davvero d’eccezione (a riprova dell'innalzamento del livello di bravura di cui scrivevo prima) anche se un po’ manca la bellissima Ancora
qui di Elisa con musica di Ennio Morricone.
In ogni caso per scoprire le altre candidate ecco i link di
allsongs.tv:
Ogni feedback e ogni idea è preziosa: grazie per il tuo commento!:)
Candidato a sorpresa
22:27
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Sicuri che non sia la realtà?
Vista la giornata storica (oggi abbiamo le elezioni) e nevosa ho affittato un film per passare il pomeriggio e la scelta è ricaduta sulla commedia: Candidato a sorpresa.
Figlio della stagione autunnale del 2012 e ormai in dvd, la grottesca commedia racconta di come viene stravolta la campagna elettorale dell’unico candidato del 14° distretto nel North Carolina dopo un enorme scivolone pubblico e l'ingresso di un nuovo candidato, per niente avvezzo alla politica moderna.
L’ho definita grottesca perché nel film vengono usati mezzucci di tutti i tipi (sex tape, arresti per guida in stato d’ebrezza, prove spirituali, etc etc) per cercare di rubare voti e si creano situazioni paradossali in cui i due sfidanti al titolo si trovano sull’orlo dell’assurdo mentre senza saperlo vengono strumentalizzati da un duo di capitalisti senza scrupoli.
Nei panni dei due candidati i comici d'eccezione Will Farrell e Zach Galifianakis. Inutile dirlo che le due star danno il meglio di loro stessi nei due ruoli diametralmente opposti e idealmente concorrono anche al titolo di miglior comico...anche se, come ci si aspetta, funzionano meglio come squadra. Nel cast, però, si ritrovano l'ex Blues Brother Dan Aykroyd e John Lithgow volto noto della tv, del cinema e teatro americano.
Cosa vi resterà post visione? Dietro le risate avrete la sensazione che il regista, Jay Roach, non è andato tanto lontano dallo spettacolo elettorale che ci ritroviamo sotto gli occhi tutti i giorni e come suggerisce la morale forse, prima di passare il limite, ogni tanto bisognerebbe rispolverare la cara e vecchia verità per riuscire nei propri obiettivi.
In attesa di sapere cosa porterà questa tornata elettorale, enjoy qualche risata davanti a questo lungometraggio ma decisamente non guardatelo con bambini nei paraggi.
Ogni feedback e ogni idea è preziosa: grazie per il tuo commento!:)
L’architettura espressiva di Gabriele Basilico
14:53
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La fotografia si fa coi piedi*
New York, 2002 , Gabriele Basilico
Losanna, Gabriele Basilico
Come sapete settimana scorsa il mondo della fotografia ha
pianto la scomparsa di Gabriele Basilico…ma chi era?
Tendenzialmente da fotografi amatoriali ci si innamora di un
genere fotografico e nel mio caso l’amore è scoppiato con i ritratti di
personaggi famosi che trovavo sulle pagine di giornali e soprattutto sull'edizione americana di Vanity fair. Spulciando si trovano tanti nomi di bravi ritrattisti
ma, ovviamente, appassionandosi da autodidatti non si può conoscere tutto di
fotografia.
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The Avengers – behind the scenes
22:33
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Dettagli da supereroi
Curiosando tra i video e i miei
vari profili social sono incappata nel “behind the scenes” di qualche scena di The
Avengers. Prendetevi 3 minuti e date un occhio: ne rimarrete affascinati!
Innanzitutto, una confessione:
adoro i film della Marvel con tutti i supereroi e i loro effetti speciali. Ammetto
che va’ un po’ contro la mia volontà di scegliere criticamente i film… ma ogni
tanto un po’ d’azione, effetti speciali e buoni sentimenti fanno bene allo
spirito. Insomma ci ricordano che tutto sommato c’è un motivo per cui bisogna
batterci e andare avanti nella vita di tutti i giorni… se non altro perché da
un momento all’altro potrebbe capitarti di essere salvata da Spiderman o da
Capitan America che sono davvero dei gran bei figlioli! Ah ah ah
Scherzi a parte, uno degli
aspetti che si sottovaluta di più quando si guardano questi film è il dettaglio
della scenografia: siamo talmente focalizzati sulla storia e sull’azione che
tendenzialmente pensiamo che la scena sia stata girata in una città o in un set
simile che riproduca abbastanza fedelmente la città. Abbiamo concezione dell’effetto
speciale ma l’occhio di ognuno di noi non percepisce l’accuratezza dei dettagli
che rendono reale la scena.
Questo video ci svela molto di
più: non è una questione di “aggiungi lo sfondo” è proprio uno studio
meticoloso del particolare e un assembramento perfetto di girato, computer
grafica e fotografie di frammenti della città prese da ogni angolazione. Alla faccia
di Street View di Google! Quello che però mi ha stupito di più è il fatto che è
stato ricreato anche l’interno dei palazzi fotografando tutta una serie di
uffici diversi. Un lavoro immane per qualche minuto di scena e l’inganno di
molti occhi puntanti sullo schermo. Probabilmente neanche i supereroi stessi
sarebbero in grado di ricreare un’immagine così perfetta.
Decisamente il video merita di essere guardato non tanto per scoprire qualcosa di nuovo ma per apprezzare le frontiere
tecnologiche che il cinema sperimenta.
Enjoy cine-tech.
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Da fare: Reflex + Smartphone: una o due storie?
15:06
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Anche gli smartphone possono avere un'anima professionale
Foto scattata con smartphone in attesa di
scatto con reflex...
Ieri sono stata ad un interessante incontro della social
media week che si svolge in questi giorni a Milano. Durante questo incontro ha
preso la parola Ruben Salvadori entrato nel firmamento dei fotografi grazie ad
un genere che si è inventato lui: la meta fotografia, ossia fotografa i
fotografi. Si, quella specie umana che armata di strumenti professionali da far
venire l'acquolina, ad un’appassionata come me, crea immagini che rimarranno
nella memoria di tutti noi. A parte il
suo ottimo lavoro che ha presentato a sommi capi e che mentre scrivo sto
curiosando sul suo sito, il punto su cui è intervenuto è l’annoso problema di
questi ultimi tempi: gli smartphone con le loro fotocamere che vengono sempre
più potenziate, possono farci diventare tutti fotografi?
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Il principe abusivo
11:22
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La favola moderna
La favolosa stagione
cinematografica d'inizio 2013 ospita il debutto come regista di Alessandro
Siani con la divertente commedia “il principe abusivo”.
Definirla commedia forse è un po' fuori luogo perché è una favola contemporanea
che ben rispolvera l’intreccio “della trasformazione” alla Pretty Woman e ben
racconta lo scontro-incontro tra due culture.
Faccia a faccia tra il mondo delle favole e quello della realtà, i
protagonisti si trovano indispensabili l’uno all'altra (serve per ottenere popolarità)
e l’altra all'uno (serve un luogo dove scroccare) e noi troviamo il cast
irresistibile. Siani dà il meglio di sé nel doppio ruolo di protagonista e
“fata turchina” riempiendo lo schermo con comicità e serietà celata come piace
agli spettatori, Christian De Sica lascia letteralmente senza parole: cambi di
accenti, diverse impostazioni, balli e perfino canto… decisamente il Christian che
vorremmo sempre. Al pari degli uomini, le donne sono perfette per i loro ruoli:
Serena Autieri, aspirante protagonista di musical dai capelli rossi, sfodera charm e
simpatia allo stesso livello senza mai oscurare la principessa Sarah Felberbaum
che davvero sembra uscita da qualche lungometraggio Disney.
Questo film però non vanta solo cast, bella storia e battute azzeccate:
è proprio la qualità delle scene e delle ambientazioni che colpisce. Come ogni
favola che si rispetti, oltre al racconto è importante far sognare con le
immagini e Siani (regista) lo sa bene e in questo film sfodera il meglio della
tecnica. Ci sono bellissimi primi piani, sfondi perfettamente sfocati e luci al
punto giusto che vi sorprenderanno. Per me è promosso come regista.
Come al solito mi sforzo di non
rovinarvi il finale e le scene migliori proprio perché questo film merita di
essere visto, vissuto e riso fino alla fine. Per cui niente più parole, prenotate
i posti in sala ed enjoy questa favola moderna che vi piacerà.
P.s. per chi l’ha visto che bella non è la frase sui reali? Decisamente quella di Siani è una comicità intelligente che permette qualche riflessione dietro le risate!
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Pantone Food by Alison Anselot
10:30
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Colorfull
Photos by Alison Anselot
Uno dei generi fotografici che ho scoperto recentemente e
che sempre più mi sta affascinando è quello dedicato al food. Costola del complicato
Still life, questo nuovo genere sta prendendo piede grazie alla tendenza a
riscoprire il cibo e la cucina come hobby appassionante. Il problema
fondamentale per chiunque si cimenti (me compresa quando scatto le foto per la
sezione Gnam) con questo genere è indovinare la luce giusta, l’angolazione ma soprattutto
cercare di dare comunicatività a quel biscotto, torta o uovo che sia. Si perché
se quando fotografiamo una persona possiamo dirle: “Hey guardami…sii più
arrabbiata…ecco magari con un sorriso” quando fotografi un pasticcino non puoi
far altro che spostarlo o cambiare i colori dello sfondo o mutare la luce.
Oggettivamente non puoi dirgli di essere più gustoso o più sexy. Come dice
Wikipedia la difficoltà diventa proprio diffondere la luce nel modo giusto e ricreare
una condizione perfetta. A mio giudizio la difficoltà è rendere la foto anche
abbastanza creativa da creare un vero e proprio elemento disruptive.
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Warm bodies
10:30
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Il tepore della
commedia horror
Mi ci sono volute un po’ di visioni del trailer, una lettura
di un articolo sul film e un’amica che rispondesse al mio appello per decidermi
e andarlo a vedere. Post visione posso dire che sono soddisfatta. Non è quel
che credevo: è meglio.
Forse sono partita un po’ prevenuta ma sono felice di non
aver trovato davanti ai miei occhi né un Twilight riadattato, né un horror tout
court e nemmeno uno scimmiottamento alla scary movie. Vi accorgerete che è una
storia carina con l’amore in primo piano e con un tocco di ironia che lasciano
spazio a riflessioni sul diverso e sul bisogno di emozionarsi. Si, dietro agli
zombie che camminano lenti e grugniscono ci sono le riflessioni dello “strano” R
che guarda la realtà dal punto di vista del “cadavere” e si comporta come un
qualsiasi adolescente poco sicuro ma innamorato delle cose belle della vita che
da umani diamo per scontate e il più delle volte ci sfuggono.
Questo è l’aspetto più bello del film: il modo arguto e comico con cui viene
raccontata la storia che si rifà al classico shakespeariano di Romeo e
Giulietta, solo che qui R è zombie e mangia cervelli mentre Julie gira con
pistola e ha una passione per macchine veloci. Già gli eroi del mondo moderno
sono cambiati: incredibilmente si guarda di più all'interiorità che all'esteriorità e si trova il buono anche nei malefici. Che la Bella e la
Bestia finalmente ci abbiano insegnato qualcosa? Che la Twilight saga ci abbia insegnato che la drammaticità cinematografica è superata?
Ma quelle sono digressioni, ritorniamo a parlare di questo
film e dei suoi plus.
Impossibile non sorridere alle battute semplici ed efficaci
di R di cui fortunatamente sentiamo i pensieri e non è lui a catturare i nostri
come accadeva con il bell’Edward di Twilight. Come è impossibile non rimanere
affascinati dai bellissimi occhi azzurri dell’ex bambino di About a boy, Nicholas
Hoult. Già dietro al volto cadaverico e le cicatrici è lui che emana il fascino
del buono e già su twitter s’intuisce il suo futuro da teen-idol. Io, che sono
della vecchia guardia, tiro un sospiro di sollievo e penso che questa volta i
teens abbiano scelto bene perché l’interpretazione dello zombie è buona e
carica di carisma nonostante i grugniti, le parole stentate e la camminata
ciondolante. Sempre parlando di cast ritroverete un volto molto più famoso di
Nicholas a recitare “il duro” da scalfire e ammetto che un po’ stupirà la
decisione di esser parte di un film del genere. Che voglia farsi conoscere da
una nuova generazione? In ogni caso John Malkovich nel ruolo del papà
guerrafondaio è da vedere.
Ultima menzione per la colonna sonora: lo zombie, post
apocalisse mondiale, salva alcuni vinili di musica selezionatissima secondo voi
cosa sceglie? Ovviamente vira su classici come Bob Springsteen, Gun ‘n’ Roses e
generi rock. Se volete sbirciarla pre visione: http://www.allobo.com/en/soundtrack-warm-bodies-26110.html
Insomma è una commedia horror con una storia ben fatta, che
diverte, riabilita un po’ gli zombie e manda in crisi coloro che affibbiano
etichette ai film (quando mai si può mettere insieme commedia e horror?). Dimenticate
la drammaticità e la passionalità dei vampiri ed enjoy il tepore dell’amore
vero che scalda il cuore con questo warm bodies.
E se avete tempo divertitevi a twittare le battute più belle
con gli hashtag #warmbodiesit, #cosatifasentirevivo, #loveneverdies
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Break the chain
12:59
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Strike, dance and rise, ossia un San Valentino diverso
È san Valentino. Ovunque nel mondo ci si scambiano gli
auguri per questa giornata piena d’amore e che vede protagoniste le mie omonime
(si avete letto bene) e i miei omonimi che celebrano il loro onomastico. Alcuni
faranno “i soliti” detrattori con frasi disperate e odio per la giornata del
cioccolato, dei cuori e del rosso. Alcuni invece saranno lì a disperarsi nel
trovare qualche modo di festeggiare degno di questo giorno.
La soluzione? Prendete cuori, cioccolato, buona volontà e partecipate
alla globale movimentazione in favore delle donne: il V day. Come ci informano
Corriere della sera e Huffington post in questa giornata un miliardo di persone
scenderanno in piazza in tutto il mondo per ballare una bellissima canzone
(video qui sotto) e animare una protesta contro ogni tipo di sfruttamento delle
donne. I motivi sono tanti, l’azione una unica in un giorno che è dedicato ad
ogni forma d’amore anche la più alta in assoluto: quella per i diritti di noi
stessi. Si perché nessuno deve subire maltrattamenti specie se indifeso e
debole.
Se, invece, siete più sedentari o per qualche ragione non
potete partecipare…beh partecipate virtualmente come me: alzatevi, avviate il
video e ballate! Ballate insieme al
vostro lui o lei, ballate insieme agli amici o ai parenti. Vi si alzeranno le
endorfine nel sangue, starete bene e vi renderete conto che con un gesto minimo
avrete fatto sorridere tanti. Siate poi generosi e amorevoli: condividete il
video e fate stare bene altri nel mondo.
Ogni feedback e ogni idea è preziosa: grazie per il tuo commento!:)
Sanremo 2013 –prima serata
12:03
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Perchè Sanremo è Sanremo
Dopo
aver parlato di tanti eventi stranieri (vedi Superbowl e Grammys) mi sembra
arrivato il momento di dire due parole sull’eventone nostrano che si tiene
sempre a febbraio: Sanremo.
Ogni
anno mi ritrovo a guardare la prima puntata a spizzichi e bocconi per
assaggiare l’atmosfera della kermesse italiana e vedere come è stato rinnovato
o invecchiato a seconda delle edizioni. Si difficilmente le canzoni mi tengono
incollata allo schermo.
Quest’anno
devo dire che mi sono sorpresa: sarà stato il fatto che ogni artista presentava
due canzoni tra cui scegliere, sarà che le battute qua e là della Littizzetto
strappavano qualche risata, sarà che la diretta twitter mi incuriosiva talmente
tanto che non potevo non vedere cosa succedeva.
Stranamente
le canzoni presentate dai 7 big di ieri sera erano effettivamente di qualità:
le due di Silverstri era un peccato non metterle in gara entrambe, quelle di
Molinari e Peter Cincotti mi hanno richiamato dall’altra stanza solo per capire
chi stava cantando e lo stesso Raphael Gualazzi ha tirato fuori due chicche… ed
è passata la più originale delle due.
Una
delle cose migliori del festival da tre anni a questa parte è proprio la
diretta dai social media: quest’anno esplosa su twitter! Grazie a #sanremo,
#spamremo (con la diretta in loco di Frankie Hi-Energy), #sanctusremus online
potete gustarvi la creme della creme del commento acido e geniale dei nostri
connazionali. Vi giuro che era impossibile non ridere come dei disperati. Tra gli interventi magistrali di Diego e La
Pina (ormai rodati nel racconto sanremese), di Carla Gozzi, Marco Baldini,
Alessia Marcuzzi e altri, vi ritroverete nel salotto virtuale a partecipare con
una dose di spettegolo come non facevate da anni.
A
proposito di spettegolo: diciamo due parole sui conduttori. Alla mia cara Littizzetto
devo dire che… mi è piaciuta. Ho apprezzato l’arrivo trionfale che non ha
niente a che vedere con lei, mi è piaciuta la lettera ad inizio spettacolo e la
naturalezza con cui infilava battutine quando Fazio si spegneva o nei momenti
imbarazzanti di silenzio che ogni evento si porta dietro. Se può essere un
metro di gradimento anche mia nonna ha riso di gusto nel vedere quella piccola
conduttrice che si aggirava sul palco.
Fazio,
beh, per me non è proprio da festival e non ha quella verve che mi piace nei
presentatori ma devo dire che da come ha difeso l’ospite Crozza mi ha fatto
capire perché è un uomo di spettacolo e perché l’hanno chiamato qui.
Bene,
abbiamo introdotto il momento Crozza. Premetto che non sono una sua fan e nel
passato avrò visto una sua imitazione di sfuggita ma ieri sera sono rimasta lì
per vedere cosa avrebbe combinato. Senza svelarvi nulla del video qui sotto, vi
dico che la mia generale opinione si racchiude in questa frase: bisogna essere
pazienti il meglio viene sempre alla fine. Si perché si è accesa una
contestazione sul suo personaggio Formidable di Mr. B ma in realtà non ha
risparmiato Ruzzlate all’altro B e ha letteralmente fatto le pulci al
rivoluzionario civile Mr. I. I fischi,
se davvero volete tirarli fuori dalle tasche, devono essere tenuti per la fine
e non per l’inizio come hanno fatto due disturbatori in platea. Anche se un po’
scottato dalla contestazione, Crozza ha ben condotto il suo show accontentando
a-politiche come me, par condicio, i paginoni dei giornali e soprattutto mia nonna di cui
sopra, che vi assicuro è la parte di pubblico Rai1 più esigente.
Insomma
questa prima puntata di festival è da Enjoy o not Enjoy? E l’edizione 2013?
A
parte qualche errore (come lo scivolone sulla mancata intervista a Felix
Baumgartner ), direi che è da curiosare e assolutamente da enjoy con la diretta
twitter in parallelo.
Per
cui #enjoy #sanremo e tirate fuori il vostro lato commentino su twitter! Non
risparmiatevi!:)
Ingresso
e letterina di Luciana Littizzetto
Video Maurizio Crozza
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Flight
10:56
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Nulla è come sembra
Dal fortunato ventaglio di proposte cinematografiche di
questo periodo, sabato ho pescato Flight.
I presupposti per essere un bel film c’erano tutti: Denzel Washington, un
incidente aereo di cui non si capiscono le cause e un retroscena d’indagine.
In realtà, però, quello che vedrete è un film ben diverso dall’action
movie che sembra dal trailer. Senza svelarvi niente (croce sul cuore) vi dico
che vedrete una storia diversa da quella che avevate preventivato dove s’indagano
le varie facce della verità e ci si chiede continuamente se la giustificazione
vale o meno.
Se per quanto riguarda Denzel non si hanno dubbi sulla sua
performance (anche se a mio giudizio dà il meglio di sé solo alla fine fine),
io stranamente sono stata più colpita dal ruolo di Don Cheadle, l’avvocato che
è in secondo piano rispetto al protagonista ma in realtà tiene le fila della
verità. Bravo, distinto e decisamente vi viene voglia di googlarlo per capire
in quali altri film potete andarlo a vedere nel ruolo di protagonista. Vi farà
sorridere il personaggio dell’ex Flinstone John Goodman che porta in scena un
po’ di leggerezza nella serietà del film. Altre due sorprese la riservano il
messaggio globale del film (no non lo svelo) e la tecnica di racconto dei fatti:
una storia raccontata dentro l’altra di cui ci si accorge solo a scena passata.
Zemeckis, il regista, adotta sapientemente questo mezzuccio cinematografico
accentuando l’effetto sorpresa.
Se dovessimo affibbiare un fantomatico genere a questo film
diremmo che è “un film di rinascita” più che un film d’azione alla stregua di
Pelham 123…per cui se cercate l’azione tout court statene alla larga. Se invece
volete un bel film che magari porta a qualche riflessione sulla verità e i suoi
mille volti, enjoy it.
Ogni feedback e ogni idea è preziosa: grazie per il tuo commento!:)
Grammys 2013: il ritorno di JT
17:01
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Foto del sito http://www.billboard.com
Tin Pan Alley 2.0
E’ lunedì e abbiamo una nuova performance tv musicale da
commentare. Sembra che gli americani si siano impegnati a darci argomenti in
questi due ultimi weekend! Dopo la performance di Mrs. Carter al Superbowl (Music @SuperBowl 2013) oggi
parliamo dei Grammy 2013 e in particolare della performance di Justin
Timberlake.
Perché ho scelto quella di Justin? Per tre buone ragioni: è
il suo ritorno ufficiale sulle scene musicali dopo aver attraversato quelle
cinematografiche, ha coinvolto la coppia più in voga del momento (Beyoncè l’ha
presentato, Jay-Z è salito sul palco con lui) e soprattutto perché inaspettatamente
ho seguito il backstage sulla sua pagina fb (http://www.facebook.com/justintimberlake?fref=ts), dove fra l’altro annuncia le notizie importanti pochissimo tempo prima che
succeda. (Es. il nuovo singolo l’ha annunciato solo 3 giorni prima dell’uscita
ufficiale. Stessa cosa è accaduta per i Grammy, in barba a noi comunicatori).
La prima cosa che spicca agli occhi è la sua immagine e il
tema di fondo. Dunque, vi ricordate quel
bel figliolo che animava i dance floor con Borsalino in testa, i suoi sound
elettronici e l’immagine da eroe futuristico del video “4 minutes” di Madonna?
Ok dimenticate il lato spiccatamente innovatore e spostate la leva dell’immaginazione
sulla sua versione più elegante, pettinata e soprattutto photoshoppate questa
immagine con bianco e nero o seppiato. Per il suo ritorno JT ha scelto un “back
to basic” decisamente spinto presentandosi non solo in “Suit & tie”, come
canta nel suo nuovo singolo, ma con tutta la performance stile anni’30 (se non
addirittura anni’20) e addirittura il color seppia per la prima canzone.
Su note R&B dal sapore un po’ retrò, il Justin Idol
della vecchia leva (si noi avevamo lui e non Bieber) sfodera il suo charm con
passi di danza perfetti, fa risaltare la
sua vocalità spostandola di un’ottava sopra (come definiscono vari giornali
musicali nella pagina di Wikipedia) e lascia che per 6 minuti e mezzo vi
godiate un ritmo che vi coccoli le orecchie.
Niente vecchi giochetti “tuz tuz” con il microfono, niente
colori sgargianti ma solo classe.Giusto
un momento di rap e “Yo man” style con Jay-z per poi passare ad un’altra ballad
seducente.
Anche se ho trovato la performance un po’ meno energica
delle vecchie glorie e forse un po’ mi ha fatto rimpiangere i bei tempi di Sexyback
e compagnia bella, devo ammettere che la bravura conquista e ben lo posiziona
nell’attuale scenario musicale: lontano dai teen idol (ha più talento), lontano
dai vari Fun o Bruno Mars (è più sgamato), vicino ai mostri sacri della musica.
Chissà come ci sorprenderà ancora il nostro JT?
Intanto enjoy it!
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Glassa reale
22:15
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Con un poco di zucchero
Era da tempo che volevo provarci e finalmente, venerdì, ho
trovato il momento e l’occasione per mettere in pratica il mio piano diabolico:
glassare! Si, l’idea mi è arrivata un po’ di anni fa ma per non rovinare i miei
primi dolci non mi sono mai lanciata a provare quest'aggiunta. Mi sono
sempre chiesta però quanto fossedifficile realizzarla. Venerdì, invece, con un tre orette
di tempo, due torte (una tenuta per back up), due cupcakes e un frullatore ho
iniziato il mio esperimento.
Innanzitutto ho scoperto che, come tutte le cose in
apparenza semplici, la glassa nasconde ben più di una ricetta per cui mi sono
presa la briga di provare quella più semplice del mio amato fascicoletto Crea e
Decora che ora condivido qui sotto:
Ingredienti: 500gr di Zucchero a Velo, 2 albumi, 1
cucchiaino di limone, acqua fredda a gocce (solo se volete ammorbidire la
glassa), colino o setaccio, ciotola ben pulita e frullatore
Procedimento:
- setacciate lo zucchero a velo nella ciotola;
- unite gli albumi a temperatura ambiente e aggiungete il
cucchiaino di limone;
- amalgamate con il frullatore a bassa velocità per pochi
minuti
Ora ci sono due strade: - controllate che la glassa sia di un
bel bianco luccicante e, se vi piace la consistenza, mettetela nella tasca da pasticcere preparandovi mentalmente per la decorazione - oppure rendetela più morbida aggiungendo una goccia d’acqua fredda. Con goccia intendo proprio
goccia eh. Dopo di che altra frullata a bassa velocità per qualche minuto.
Se per qualche oscura ragione non dovesse brillare, la mia ricetta
consigliava una goccia aggiuntiva di limone.
Se siete sopravvissuti alla preparazione e siete pronti con
la vostra sacca ora inizia la parte complicata: stendere la glassa. Come ho
iniziato a creare i bordi la mia stima nei confronti di Buddy, il boss delle
torte e di Ernest Kahn è andata alle stelle: ragazzi è difficilissimo!!! Dovete
essere veloci, precisi e possibilmente non fermavi mai.
Decisamente da evitare
la mia mossa disperata di stenderla con il cucchiaino per riempire gli
eventuali buchi. Piuttosto impratichitevi con tratti lineari su superfici
lisce…foss’anche un pezzetto di carta da forno steso sul tavolo!
Una volta asciugata però ha un bell’effetto luminoso e non
essendo troppo pretenziosa nel gusto si sposa bene con torte semplici. I miei
“Ramsey”, “Cracco” e “Borghese” di casa l’hanno promossa ma io sento che
devo migliorare la mia tecnica di stesura. Voi che dite?
Decisamente è un’esperienza che ripeterò quindi è votata
come un enjoy!;)
Un "Prima e Dopo" fotografico per farvi capire
come è difficile creare bordi arrotondati!
P.s. per realizzare quel che avete visto nelle foto ho
dimezzato la ricetta e mi sono avanzati comunque un 100 gr di glassa che in una
vaschetta ermetica proverò a conservare in frigo per 5 giorni come dice la
ricetta. Stay tuned per sapere come andrà
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The truth about love – P!nk
13:40
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The Pin(k) up is back!
Questa
settimana è iniziata con un post sulla musica (Music @SuperBowl 2013) e oggi la chiudiamo in
tema musicale: parliamo di The truth
about love di P!nk.
Mi
permetto di parlarne non tanto perché sono una fan accanita o una critica del settore ma perché
da ascoltatrice assidua di musica mi sono ritrovata ad ascoltare questo album per
tutto il viaggio A/R da Milano a Saint Tropez con un solo cambio cd durante il ritorno. Direi che mi sono guadagnata un po' di "voce in capitolo"... Ma parliamo dell'album.
Prima
di tutto dimenticate l'inizio da cantante pop quando a tutti i costi doveva fare la dura, il successivo filone drammatico di Just a pill, il periodo ironico di Stupid girls e ascoltate questo cd come se non aveste mai sentito cantare P!nk. Godetevi solo la sua voce e le note in sottofondo. Vi accorgerete che non esiste un unico genere per
definire l’intero album. Non è propriamente pop (anche se le canzoni hanno
parti orecchiabili), non è del tutto rock (se Try ha il sapore da ballata melodica del genere, How come you’re not here smentisce
quanto detto), non è rap (anche se vanta un duetto con Eminem) e non è romantica
tout court come dimostra il primo singolo Blow me (one last kiss) che su ritmo
veloce canta di baci...ma quelli che si danno alla fine di una storia che ha
decisamente stufato, non quelli romantici dell'inizio!
Traccia
dopo traccia, però, rimarrete incantati dalla bravura e dalla vocalità di P!nk
sulle quali probabilmente non avete mai riflettuto perché impegnati a canticchiare il “na na na” orecchiabile nascosto dietro i testi
particolarmente arzigogolati che P!nk scrive.
Si, si sente che scrive lei i testi specie nelle tracce più ballad e intense che coinvolgono parecchio e fanno vivere davvero quel che canta. Provare Beam me up per credere!
Rispetto
agli esordi si capisce che è una persona più matura e ciò che canta è esattamente
come la sua immagine adesso: un buon mix di pin up style in perfetto rockability, self
confidence, rosa e tatuaggi...come a dire ”sono diventata una signora romantica e una mamma ma lo sono sempre a mio modo, F**k!” Ahahah.
Ovviamente
per beneficiare di un bell'ascolto prolungato di The truth about love dovete recarvi a comprarlo ma se non siete
ancora convinti o non potete uscire ora come ora...avviate i due video qui sotto e lasciateli in sottofondo per
farvi trasportare un po’ nella visione d’amore di Pink.
Vi piaceranno.
I
due video sono rispettivamente: il nuovo singolo presentato martedì scorso sul suo
profilo fb (http://www.facebook.com/pink?fref=ts) e la sua energica performance di ritorno sulle scene agli VMA 2012
che io trovo sensazionale.
Enjoy
come gli altri 17.561.842 suoi fan fb e poi ditemi se non correte a prendere il
cd e a metter mi piace sulla sua pagina!
Blow me (one last kiss) performed at the VMA 2012:
che ne dite? Non è sensazionale?
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FILMography by Christopher Maloney
12:00
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Questione di prospettiva
Ghost by Christopher Moloney
É da un po’ di tempo che sono fan di alcune pagine Facebook
dedicate solo alla fotografia. La particolarità di queste pagine è che postano
almeno 10 foto ogni ora con l’effetto di allietare la bacheca di tutti i fan
appassionati di foto e allo stesso tempo ispirarli. Tra le tante foto che
circolano mi è capitato più di una volta d’imbattermi in questa specie di
fotomontaggi di “scene da film” di cui vedete un esempio qui sopra.
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Da fare: ritratti con la luce dura
21:13
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Senza trucco e senza filtri...eppure glam!
Ambra per Aniye By trovata sul sito www.vanityfair.it
Per inaugurare la nuova etichetta dedicata alla fotografia ho deciso di iniziare con un post da "to do list" anziché il racconto delle mie impressioni sugli esperimenti che faccio. Da appassionata di fotografia di lungo corso e neo reflexista (se mai esiste questo termine), quest'anno ho seguito un bellissimo corso base di fotografia cimentandomi anche in una lezione in studio fotografico per imparare la fotografia di ritratto. Per buona parte dell'uscita abbiamo imparato l'abc della fotografia di ritratto con luce irradiata su tutto il soggetto grazie a due mono-torce e dei diffusori applicati...praticamente le foto scattate sembrano tutte la papabili per la copertina di Vanity Fair.
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Gossip girl: perchè guardare questa serie
16:50
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You know you love me, xoxo GG!
“Avevo detto che le carte si sarebbero rimescolate, no? Ci
vediamo in autunno. XoXo Gossip girl”. Con questa semplice frase la signorina
del gossip ci ha lasciato con il fiato sospeso alla fine della quinta stagione
e stasera finalmente sapremo cosa intendeva! Si stasera inizia la sesta ed
ultima stagione di questa sensazionale serie. Per chi riesce a sintonizzarsi la
puntata sarà trasmessa alle 21.15 sul canale Mya di Mediaset Premium.
Iniziata abbastanza in sordina nel 2007 e trasmessa da CW in
USA e Mya Premium in Italia, Gossip girl ha raccolto non pochi fan durante
questi 6 anni e ha lanciato nello star biz mondiale le ormai famose Blake
Lively e Leighton Messer contese dalle grandi case di moda e dai registi di
Hollywood. Ma cos’ha di particolare questa serie?
Una late fan come me (l’ho scoperta a metà della seconda
stagione ahimè) può elencarvi le nove buone ragioni per cui vi ritroverete a
tifare per Chuck&Blair, amare il personaggio della spumeggiante e complessa
Serena Van Der Woodsen e chiedervi se il libro Inside dell’outsider Dan
Humphrey potrebbe mai arrivare in libreria e… ok, ecco i buoni motivi:
Se amate gli intrighi (non solo
amorosi) e vi piace capire fino a che punto l’animo umano può arrivare ad
architettare e rovesciare le sorti di quella che era una situazione all’apparenza
inespugnabile, avete bisogno di Blair. Spietata regina degli intrighi della sua
Manhattan la adorerete in tempo zero quando arriverete a questa puntata della
prima stagione: http://www.youtube.com/watch?v=-tIX0j-NfW4
Siete gli orfani del telefilm
generazionale The OC? Vi siete chiesti per quale ragione hanno fatto finire
Veronica Mars? Bene Gossip girl è stata inventata dallo stesso sceneggiatore di
The Oc, Josh Schwartz, che ha riportato nella Grande Mela lo stesso rapporto
adulti-ragazzi dell’alta società non poi così d’oro come sembra. Se siete attenti
osservatori forse troverete delle piccole somiglianze nei personaggi. Per quanto riguarda i fan di Veronica Mars…non
vi sembra di riconoscere la voce fuori campo?
Adorate i vestiti, le scarpe e
tutte le tendenze da fashion victim? E allora cosa state aspettando per godervi
le creazioni più fashion di questi ultimi 6 anni?! Nelle varie stagioni si
susseguono apparizioni di guru fashion del calibro di Tim Gun e Vera Wang, gli
altri stilisti invece si palesano attraverso le loro creazioni come Jenny Packham,
De La Renta, Jimmy Choo e Laboutin tra le tante. Non a caso una delle foto più
commemorative della fine della sesta stagione è stata quella del set invaso da
scarpe costosissime pubblicata su twitter da uno dei protagonisti.
Amate New York? In ogni episodio ci sono riprese
panoramiche da togliere il fiato: di giorno o di notte che sia, la città che
non dorme mai viene vissuta dai protagonisti come veri newyorkesi con i brunch,
appuntamenti nei ristoranti migliori, giri a Central park. New York è ritratta
in modo egregio, tanto che il sindaco Bloomberg che ha eletto il gossip girl
day (26 gennaio). (fonte da Wikipedia: http://blogs.villagevoice.com/runninscared/2012/01/mike_bloomberg_42.php)
Non vi piacciono le storie d’amore semplici e
scontante? Provate a capire come diavolo è possibile che un figlio abbandonato,
ricco sfrenato e portato allo sbando come Chuck diventi l’uomo perfetto grazie
ad una complicata, quasi regina e spietata Blair. Non vi basta? Come è
possibile che una IT girl come Serena si ritrovi ad essere innamorata del
ragazzo solitario e scrittore in erba Dan avendo a disposizione mezza
Manhattan? Guardare per credere.
Se
leggete i blog probabilmente vi interessano i social media e tutto questo mondo
veloce ed istantaneo. Gossip girl è esattamente questo: notizie in tempo reale,
fonti inaspettate che mandano soffiate in forma digitale da telefoni di ogni
tipo e tanta destrezza nel mandare in onda scandali. Se guardate la prima scena
della prima stagione capirete cosa sto dicendo (http://www.youtube.com/watch?v=bzdaAXqzXGA)
Vi piace seguire gli episodi in lingua
originale? Per me Gossip girl è stato un buon campo prova: accento newyorchese
diversi tipi di voci (degna di nota quella di Ed Westwick che in italiano perde
un po’) e una buona commistione tra nuovi idiomi (ad esempio l’abitudine di
chiamarsi con l’iniziale del nome…S, B, D…) e termini più old fashion.
Confessate: siete cinefili incalliti? In questa
serie troverete i classici rivisitati nei sogni di Blair e Serena come ogni
singolo titolo di episodio che richiama ad un film famoso del passato e
presente hollywoodiano. Personalmente è diventata una sfida capire quali film
si celano dietro i titoli dell’episodio. Sempre parlando di cinema…non vi
sembra di riconoscere una certa Hilary Duff ? E Liz Hurley nel ruolo di Diana
Payne?
Ultima
ragione con la quale credo di aver dato il meglio: la musica degli episodi è
particolarmente degna di nota. New entry a parte, Gossip girl vanta una colonna
sonora di tutto rispetto. Non a caso in uno degli episodi della terza stagione è
stata lanciata l’allora nuova hit Bad
Romance di Lady Gaga. (Curiosità: un protagonista della serie è anche nel suo video di Poker face...guess who!;) )
Dimenticate
commari sulle panchine e vecchiette sotto il casco del parrucchiere, Gossip
girl vi incanterà con la sua velocità nel dare gli scoop sull’elite di
Manhattan e chissà magari, svelando la sua vera identità, vi farà ragionare su
chi in realtà alimenta i gossip nella nostra società.
Sono una gran curiosa, un generatore d'idee, una nativa digitale, una English lover, una social media addicted...perchè non unire tutto questo in un blog?
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