Panoplies: Barbie vere su Vogue Paris grazie a Giampaolo Sgura
Il 2014 ha visto una strana tendenza nel mondo della fotografia e della moda. A partire dall'innovativa sfilata di Moschino con Jeremy Scott come stilista e la presentazione della sua linea ispirata alla Barbie c'è stato tutto un susseguirsi di questo trend fino alla consacrazione fotografica su Instagram con il profilo di Barbie e quella di Vogue Paris per mano del fotografo Giampaolo Sgura.
Per l'edizione di dicembre, infatti, il celebre giornale dedicato alla moda ha deciso di lanciare un editoriale chiamato Panoplies dove due modelle in carne ed ossa sono state trasformate in Barbie d'eccezione. Eccezione perché ogni scatola ritraeva uno stile ben definito di una maison di moda con tanto di accessori di pregio e mood d'ispirazione a completare il panorama del "Barbie world" in cui risiedeva la modella.
Tra le foto del progetto abbiamo, quindi, la Barbie Gucci che presenta tutto il mondo del cavallo e dell'equitazione, la classicheggiante Chanel, la tennista Fendi, la rock di Yves Saint Laurent, la mediterranea e spagnola di Dolce e Gabbana,la sognatrice di Valentino e una lista che arriva fino ad 12 brand tutti definiti, indossati e confezionati in una scatola della versione reale della famosa bambola della Mattel.
Idea contrastata con fondi di protesta contro il sessismo o progetto fotografico simpatico che mira alla composizione da sogno e ironica dei progetti più entusiasmati dell'ultimo periodo che sul web hanno sedotto parecchi reflexisti? (Vedi il progetto Sisters di Jason Lee e tutta la fotografia di Anne Geddes).
Un interrogativo che non sempre trova una risposta univoca e ognuno di noi la vede in un modo diverso a seconda della sfumatura di cui ha più paura. La realtà è che il progetto fotografico di Giampaolo Sgura ha una componente molto ironica alla base già a partire dal nome scelto e sembra più prendere in giro questa componente di fede assoluta nell'outfit e nella marca che sta dilagando nel mondo del fashion.
Panoplies in francese, infatti, significa sia outfit che un insieme di oggetti per far mascherare i bambini. Da qui l'idea di far posare due modelle vere (tra)vestite da Barbie. Quasi un modo per rendere la moda un gioco a cui partecipare con un certo numero di "must have" e una piccola presa in giro di questo mondo che un attacco al genere femminile o l'adottare di stereotipi irraggiungibili.
Al di là delle polemiche, quello che stupisce è la cura del dettaglio per arrivare a creare quello che Websista definisce l'effetto "Gulliver" in cui per un attimo ci si perde e si pensa che non ci siano modelle ma reali bambole vestite a tema. Un trompe l'oeil perfetto per far invidiare, a tutti noi reflexisti, la capacità del fotografo di pensare così nel dettaglio l'immagine da poterne ricreare il perfetto ambiente dove poter scattare con un rapporto di fedeltà all'originale altissimo.
Per cui che amiate giocare con le Barbie o solo la fotografia, divertitevi a immaginare quale potrebbe essere il vostro scatto "Barbie" con voi protagonisti e tutto il vostro mondo sotto forma di accessori. Chissà magari un giorno riuscireste a scattarla davvero e ottenere un panoplie degno di Giampaolo Sgura!
Fonte immagini: Giampaolosgura.com
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