Family Portraits di LaCatra (Camilla Catrambone)

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Se dovessi descriverti sceglierei…


Alla disperata ricerca di una distrazione per tenere occupata la mente mi sono concessa un giro nelle mie pagine di fotografia preferite. Quasi subito sono stata attratta da una galleria di foto alquanto singolari dedicata alla famiglia della fotografa Camilla Catrambone detta LACATRA. Vi state già immaginando rughe e occhi dallo sguardo penetrante? Errore: questo progetto è basato sulla still life e gli oggetti.


Parafrasando e citando (consapevolmente o inconsapevolmente) Baudrillard e il suo studio sul valore simbolico degli oggetti e oserei dire buona parte delle domande caratteriali da colloquio, Camilla o LACATRA raduna in un perfetto collage oggetti appartenuti o che rimandano a un componente della sua famiglia. Siano essi parte del suo lavoro e del suo tempo libero gli scenari descrivono una persona e il suo carattere.

Troviamo l’eleganza della merenda della nonna Ilva contrapposta alla rusticità del pane e salame della nonna Renata da cui sembra discendere la mamma di Camilla “ritratta” con mannaia, zucca e tagliere o ingredienti essiccati e lamiere. Così come la raffinatezza e il gusto per la moda di nonna Ilva si sposa con la “tecnologia” del nonno Mario.
Vedere queste foto e vagare con lo sguardo su tutti gli oggetti solletica l’animo vintage che è in ognuno di noi, innescando una sorta di gara al “lo riconosco”, “dai era così una volta” facendoci un po’ giocare all’investigatore segreto che compone l’identikit. Non si diventa solo investigatori ma anche un po’ paleontologi perché, grazie alla disposizione degli oggetti, ci si trova a studiare i resti di una civiltà per capirne gli utilizzi, le differenze e le somiglianze con il nostro presente.
Più si guardano gli insiemi di oggetti più nella nostra mente costruiamo un ritratto della persona, la vediamo con il suo carattere, le diamo un’età e in qualche modo entriamo in contatto con lei associandola a qualcuno che conosciamo. Un po’ come facciamo con i libri quando leggiamo le descrizioni dei personaggi e poi rimaniamo male quando vengono tramutati in film e scelgono un’attrice o un attore che non assomiglia al nostro personaggio idealizzato. Grande idea quella della fotografa LaCATRA.
Tornando invece al coté fotografico, come abbiamo visto per Pantone Food, anche qui la luce è l’elemento fondamentale. È grazie alla luce, alla sua direzione di irradiazione, che il nostro sguardo riesce a vagare sull’oggetto, vederne le striature d’usura, le imperfezioni e, in alcuni casi, a guidarci verso un punto più interessante come succede nella foto “Grandpa Mario” dove il filo del telefono è in parte oscurato per lasciare la scena alla cornetta e alla base che sono più riconoscibili e più pregnanti nella descrizione.
Vi state già preoccupando degli oggetti che i vostri amici o futuri nipoti metteranno insieme per descrivervi tra qualche anno? Io sto pensando di bypassare il problema prendendo in mano la reflex e accumulando un po’ di cianfrusaglie … voi che dite? Vi lasciate ispirare ancora un po’? Beh ecco i link utili per enjoy le gallery di Camilla o LACATRA che sia:
P.s. non sono riuscita a scrivervi qualche riga sulla fotografa perché non ho trovato una bio ma tra i suoi lavori ho trovato la recente campagna stampa di Piazza Italia… per cui se siete curiosi enjoy anche quella.


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