#100happydays: conclusione della sfida

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...oppure no?


Eccoci arrivati all'unico post che non volevo scrivere e che ho rimandato a lungo: quello dedicato alla fine della mia sfida #100happydays. Come mai? Perché effettivamente si chiude un progetto che nato per caso mi ha "coccolato" durante tutti questi giorni dandomi una valida motivazione per scoprire e usare Instagram e imparare a scattare con ciò che si ha proprio come dicevo in uno dei primi post di reflexista.

Arriviamo quindi a rispondere alla prima domanda che si lega a questa sfida da #100happydays: si diventa veramente più felici in questi 100 giorni? Cambia qualcosa? La risposta è abbastanza ardua. Da una parte durante i 100 giorni mi sono trovata in una piena atmosfera di sperimentazione senza andare tanto a domandarmi quanto fossi felice. Ero più incuriosita dal capire come avrei retto e da cosa giudicare come "fortuna" da fotografare ogni giorno. Dopo il ritmo della mia vita è diventato talmente frenetico che non avevo voglia di domandarmi se ero felice. Ero semplicemente affaccendata a vivere tanto che verso la fine ero troppo occupata da non riuscire a fotografare con costanza e sono diventata gelosa del momento per condividerlo su Instagram.


Diciamo quindi che più che una sfida ad essere felici è una sfida a ritrovare lo spirito di sperimentazione e a porsi in modo diverso verso ciò che ci accade attraendo anche piccoli grandi goal verso di sé come la famosa Cena in bianco che osservavo da anni e solo durante questo luglio sono riuscita a vivere. La sfida 100happydays nel complesso è, quindi, un modo per rileggere le nostre giornate intense e piene in un'altra ottica. Un po' un modo per capire che la felicità va coltivata con costanza esattamente come facciamo con i nostri grandi obiettivi. Giorno dopo giorno accantoniamo qualcosa per raggiungere i grandi obiettivi proprio come le formichine della famosa storia. Allo stesso modo ogni giorno accantoniamo un po' di felicità primo dello scoppio di gioia che potrà accadere in quell'unico giorno grandioso che passerà alla storia nel nostro personale film.


E proprio perché io sto ancora lavorando a quel giorno che passerà agli annali della mia storia  personale, dopo tanta routine e tanto accantonamento, ho deciso di conservarmi il centesimo scatto per quando quel momento di gioia arriverà nell'insieme dei suoi colori. 

D'altra parte chi l'ha detto che dopo aver resistito dopo 100 giorni di felicità non possa resistere altro tempo accantonando altra felicità e coltivando il mio spirito di sperimentazione per inventare altri progetti?

O sbaglio cari Enjoyers all'ascolto? A voi cosa ha portato la vostra sfida 100 happy days?

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