Once upon a time (C'era una volta)

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Perchè rimanere incantati da questa serie



Devo dire che dopo l’ultima e conclusiva stagione di Gossip girl ero alla ricerca di una serie tv che potesse in qualche modo occupare il mio schermo al suo posto. Cosa non facile visto quanto mi piaceva GG e la sua New York. Tra i vari titoli mi è corso l’occhio su Once upon a time, attualmente alla seconda stagione su Fox il martedì sera alle 21.00.
Mi ricordo di aver visto la primissima puntata in prima tv l’anno scorso e di averla interrotta solo perché c’era una qualche partita e per forza di cose dovevo lasciare la tv. Ora dopo aver recuperato e visto le prime dieci puntate ecco i miei motivi per andare avanti nell’esperimento e eventualmente approdare alla seconda stagione di cui vi ho scritto sopra:

  1. la trama: è tutto fuorchè scontata e soprattutto sa ben equilibrare fantasy e rivisitazione. Mi spiego meglio: la serie s’ispira alle famose fiabe dell’infanzia ma le rivede in una chiave che le unisce tra di loro e in qualche modo le lega perfettamente al presente. L’espediente narrativo è un sortilegio che ha intrappolato  tutti i personaggi delle favole in una cittadina sperduta del Maine nel tempo a noi contemporaneo facendogli dimenticare chi sono. Ovviamente nella realtà in cui sono stati catapultati questi personaggi, tutto è l’esatto opposto delle favole: i buoni sono i poveri e gli incompresi che devono sottostare al giogo dei cattivi, potenti e ricchi. La favola cardine è Biancaneve con la regina cattiva. Ovviamente c’è chi può dissentire sulla scelta di Biancaneve come storia cardine (a mio giudizio esistono favole più belle) ma decisamente è molto intrigante capire come vengono sovrapposte le fiabe e le sfaccettature più profonde e umane dei personaggi classici.

  2. La nota investigativa del fantasy. Non si tratta di una serie puramente e stucchevolmente fantasy ma c’è un insieme di tratti che rimandano al genere poliziesco. Non ho sbagliato parola, l’intera trama parte da un pretesto fantasy e usa le favole ma i protagonisti sono una detective che poi diventa sceriffo e suo figlio. Questi due insieme indagano e cercano di smascherare questi personaggi delle favole nascosti nella realtà e combattere il male della città che è più reale di ogni storia. L’aver scelto di arricchire la trama con dei tratti molto vicini al giallo decisamente da quel giusto pepe che appassiona lo spettatore e l’appassionato fantasy.

  3. La fotografia. So che non l’ho mai usato come parametro di giudizio negli altri post di questa sezione ma in Once upon a time (OUAT) è uno dei tratti che salta più all’occhio anche se non ne si è tanto esperti. Saranno i colori, sarà che è un elemento fondamentale per far capire quando si è nella realtà e quando si è nella fantasia ma decisamente salta all’occhio dello spettatore e lo allieta.

  4. L’eroe protagonista: lasciate stare i vari Filippo, principe azzurro e Thomas (ma lo sapevate che il marito di Cenerentola si chiamava così?) il vero eroe e salvatore in realtà è una donna (e che donna): Emma. Figlia di una Biancaneve tutt'altro che zuccherosa e nella realtà del sortilegio orfana che vive il ricongiungimento con il figlio dato in adozione, Emma si ritrova a essere l’eroina della storia nonostante il passato turbolento e l’insieme di ombre che hanno ricoperto la sua vita fino a quel momento. Ovviamente non è solo la paladina della storia ad essere tosta, lo sono tutte le principesse e tutte le altre protagoniste femminili incluse le streghe. Non una è una stupida damigella da salvare: una prende in mano la spada e lotta anche contro i Troll, l’altra prende in mano un regno mentre le streghe mostrano prove di cattiveria indicibile. Prima fra tutte Regina (la strega di Biancaneve) degna di un’interpretazione multi sfaccettata e non solo ad una dimensione come il suo specchio.

  5. La Sigla: mi piace molto l’apertura della puntata con la scritta della serie e sotto in un angolo una creatura magica, una persona o un oggetto legato alla puntata che la anticipa ma allo stesso tempo lascia il mistero perché sta allo spettatore a scervellarsi su come possa essere il collante della puntata.

  6. DNA Lost. Questo punto dedicato agli affectionados del famoso telefilm Lost perché se avete i miei stessi gusti vi siete già convinti al punto 4. Diciamo pure per onor di cronaca che OUAT nasce dagli stessi autori di Lost come potete leggere su Wikipedia ed effettivamente la serie ha delle similitudini con la sua "ava": cambia solo l'intento. In Lost si cerca la redenzione in OUAT è centrale la speranza. Io ho solo visto una puntata di Lost quindi non posso giudicare le similitudini ma mi ricordo che effettivamente mi ha tenuto incollata al divano fino alla fine. La stessa caratteristica la trovate in ogni singola puntata di OUAT con la differenza che in questa vi viene anche da urlare contro i personaggi per destarli dal sortilegio.


Insomma a conti fatti è una serie che vale la pena vedere perché già dalla terza puntata vi ritroverete incollati al divano avidi di sapere come va a finire o perché quel determinato personaggio non riesce a capire la verità. Per cui il mio consiglio spassionato è: vivete l’incanto del fantasy in una chiave investigativa e enjoy Once upon a time.
Pagina Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/C'era_una_volta_(serie_televisiva)

P.s. per chi l'ha vista e si è trovato spiazzato davanti a Tremotino, come è successo a me, ecco la spiegazione wikipediana: http://it.wikipedia.org/wiki/Tremotino

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