Villes éteintes di Thierry Cohen

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Le stelle perdute


Hong Kong by Thierry Cohen
San Francisco by Thierry Cohen
L’altro ieri sulla pagina google+ di Alexia Sinclair (la fotografa di Regal Twelve di cui abbiamo parlato un po’ di tempo fa) ho visto un articolo di Time in cui si parlava dello straordinario lavoro del fotografo Thierry Cohen. Si è proprio il caso di tirare fuori l’aggettivo straordinario e leggerlo nella chiave di “fuori dall’ordinario” perché questo progetto non solo è dedicato alla fotografia di paesaggio ma sceglie di creare dei nightscapes (letteralmente paesaggi notturni) sfruttando un principio astrologico molto particolare per farci vedere ciò che non vediamo, ma è compreso nel nostro ordinario. L’intento dei nightscapes “Villes éteintes” di Thierry Cohen è quello di farci vedere come sarebbero le città più belle del mondo se non fossero inquinate, soprattutto dall’illuminazione artificiale.



Con mia enorme sorpresa durante una visita al planetario ho scoperto che l’uomo moderno non ha mai visto la notte nel vero senso della parola perché ovunque noi siamo abbiamo una sorta di inquinamento luminoso dato da lampioni, luci delle case, neon delle insegne fino ad arrivare a lucine di apparecchi in stand-by. Tant’è che ogni notte di San Lorenzo cerchiamo posti il più isolati possibile per vedere le stelle cadenti, anche se neanche quegli angolini bui bastano.  Una buona parte di stelle visibile ad occhio nudo dai nostri antenati oggi brilla ma noi non riusciamo comunque a vederla. Gli unici posti dove ovviamente l’inquinamento luminoso è assente sono i deserti. Vi aspettavate che dicessi montagna vero? Invece no, le montagne non lo sono abbastanza e quindi Thierry Cohen si reca nei deserti dove, posizionandosi sulla stessa latitudine della città e rivolto verso di essa, trova il cielo che qualche ora prima ha brillato sulla metropoli et…voilà foto alle stelle

Attraverso un certosino lavoro di Photoshop o, come dice Time, di sovrapposizione degli scapes à la Gustave Le Gray (1850), ecco che appare una straordinaria volta stellata sulla New York da cartolina che conosciamo tutti. O sulla Hong Kong che abbiamo infilato nel nostro immaginario…e così via per Los Angeles, Sao Paolo, Parigi, Shangai a sognare, meravigliarci e un po’ spaventarci dell’enormità che ci circonda e che non vediamo.
Come durante la mia visita al planetario mi sono ritrovata elettrizzata sotto a quella volta stellata enorme, in queste foto accade lo stesso. L’occhio percorre tutto lo schermo per vedere le stelle perdute e cercare di capire dove sono quei piccoli bagliori familiari a cui ci siamo tanto abituati. Vi ritroverete meravigliati e spaventati solo dopo un singolo sguardo agli scatti.

Tokyo by Thierry Cohen
New York by Thierry Cohen
Per le journal de la photographie quest’ottica rovescia la mitologia urbana per cui la città illumina tutto quello che ha intorno irradiando energia e un po’ sottolinea come tutto questo inquinamento luminoso da “città che non dorme mai” ci renda un po’ topi da laboratorio. Per me la città conosciuta è il pretesto per farci vedere che c’è ancora qualcosa che non sappiamo e dobbiamo scoprire nel nostro vecchio, trito e ritrito mondo. Ovviamente come tutte le cose segrete e meravigliose è tutto nascosto lì dove nessuno guarda mai, ovvero esattamente davanti ai nostri occhi.

Decisamente è una galleria che vale la pena sfogliare e guardare di tanto in tanto per riflettere un po’ e chiederci dove possiamo andare a vedere lo straordinario nella natura che ci circonda. Purtroppo non si riesce ad accedere al sito ufficiale per poter avere una galleria completa quindi vi devo spezzettare l’esperienza in più link. C’è anche da dire che ogni singolo link riporta un prezioso articolo in cui viene sempre più spiegata la tecnica usata da Thierry Cohen… si, scoprirete che le foto delle città in realtà sono state scattate di giorno quando la luce riflette in modo da appiattire le differenze tra le singole sorgenti che la sprigionano. Insomma un trucchetto astuto per lavorare meno in Photoshop dopo…no?

Enjoy…anzi On jouit des Villes éteintes e stasera spegnete tutte le luci e levate il caricabatteria dalla presa di corrente!;)

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