The imitation game

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Una storia che vi aprirà gli occhi


The imitation game. Umm vado a vederlo o non vado a vederlo? Sembra pesante ma c'è Keira Knightley che di solito sceglie copioni con un po' di brio. Vado o non vado a vederlo?! 
Se siete appassionati di cinema e vi ritrovate in quella settimana dove le uscite sono davvero poche questo dilemma lo conoscete ben bene. Quello che non conoscete è l'effetto che vi farà questo film facendovi ricredere su tanti punti. Dalla storia vera di Alan Turing all'interpretazione di Benedict Cumberbatch (il protagonista), The imitation game vi aprirà gli occhi. Scopriamo un po' perché.




Innanzitutto non è un film di guerra ma più un "biopic" (film biografico) in cui si parte da un interrogatorio per risalire ad una delle più grandi scoperte del tempo di guerra che permise, attraverso la matematica e il predecessore del pc, agli alleati di sconfiggere la tirannia. Siamo quindi alle prese con la storia del genio di Alan Turing che in pochi conoscono e ammirano per il suo intelletto fuori dal comune purtroppo perso nel mondo da una mentalità che purtroppo non era pronto alla sua specialità.

Il fulcro centrale della trama è proprio l'ingresso del matematico Turing in un team di brillanti matematici per la decodificazione dei complicati codici nazisti creati da una malefica macchina chiamata Enigma. Schivo e associale, Turing inizia la sua sfida cercando di costruire una macchina in grado di decifrare il codice gettando le basi per il moderno computer e cambiando tutti gli schemi fino ad allora conosciuti. 
Nel mentre si incrociano aspetti della sua vita e del suo carattere con una realtà fin troppo chiusa per poter comprendere la genialità del suo spirito.

Si la trama appena descritta è volutamente un po' confusa per lasciarvi il piacere di scoprire scena dopo scena la genialità e il rapporto che s'instaura in un team di menti fuori dal normale andando a creare lo splendore oltre che la risoluzione di uno dei conflitti più duri della storia. Altra particolarità del film che appare fin da subito è la componente "inglese" del film. 

Come in Love Actually e Harry Potter (come ben sanno gli appassionati), anche in The Imitation Game gli attori sono per lo più britannici o irlandesi e ognuno possiede un carattere ben specifico che viene approfondito al massimo fino a farli amare incontenibilmente dagli spettatori. Si ha infatti una Keira Knightley che oltre ad interpretare una mente brillante lotta per poter avere il lavoro che merita in bando alle convenzioni e al suo essere donna. Si adora l'astuzia dell'agente dell'MI6 (già l'agenzia di James Bond) che dirige le fila e aiuta Turing nei momenti più difficili delle sue scoperte...e così via per ogni singolo personaggio secondario o aiutante o comparsa che sia.

Un film ben fatto che racconta con lucidità il mondo e la sofferenza di un uomo che non riusciva ad essere "normale" perché era semplicemente straordinario e portando alla ribalta la classica riflessione su cosa può essere definito normale e cosa strano, ma soprattutto come debba essere riconosciuto agli occhi della società lo "strano". Si parla anche del peso di un segreto e della capacità di tenerlo custodito dove tutti lo vedono. Davvero un gran film da gustarsi rigorosamente al cinema.

Per cui levate il dubbio della pesantezza e preparatevi ad enjoy un film brillante che, incredibilmente, vi farà aprire gli occhi proprio su ciò che non vi aspettereste mai. 



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