Angelina Jolie by Brad Pitt per W magazine
Bianco e nero: allo scatto o in post produzione?
Sarà un caso o destino ma l’altro ieri, prima che
arrivasse ai giornali la notizia dell’intervento di Angelina Jolie, sul mio
flipboard è apparso un articolo su un servizio fotografico del 2008 di Angelina per la
rivista W. Nulla di eclatante considerando che è una delle attrici più
fotografate della storia moderna, direte voi… e invece questo servizio
fotografico ha due grandi particolarità: la prima è l’autore, la seconda è il
mezzo utilizzato.
Come si legge nel titolo l’autore del servizio fotografico
è Brad Pitt alias il famoso attore che, come ogni fan seria sa, ha mille
interessi oltre al cinema ed è il compagno/marito della Jolie. Questo dettaglio non è cosa di non poco
conto, visto che contrariamente ad altri colleghi famosi (primo fra tutti Brian
Adams), è l’unico che ha ripreso la donna più desiderata dagli uomini con
l’occhio dell’amore rendendola umana, divertente, tenera e molto dolce. Un lato
che dice molto del loro amore e conferma le dichiarazioni di lui apparse ieri su Huffington post nonché la mia teoria che la macchina fotografica metta a
nudo i sentimenti del fotografo. Se vedi la realtà in un modo, la inquadri nel
tuo modo: non puoi scappare. Puoi copiare il modo di scattare di qualcun altro
ma la tua realtà verrà sempre fuori. Brad inquadra l’Angelina diva con
occhialoni e cappello, ma è sempre la mamma dei suoi bambini che tiene con
destrezza e dolcezza nel marsupio. Gli elementi sono da Vogue ma l'effetto è da mamma.
La seconda particolarità di questo servizio fotografico,
che mi condurrà alla domanda delle domande, è che per volontà ferrea di Brad è
stato scattato con una macchina non digitale (dicono la Kodak Tech Pan…sempre se
è una macchina e non ho tradotto male) a rullini in bianco e nero. Nel 2008 con reflex digitali di tutto rispetto,sceglie una macchina a rullino bianco e nero: decisamente impressionante. Il punto, però non è questo.
Dato per
certo che l’effetto bianco e nero aumenta la drammaticità del contrasto e rende
ogni donna bella perché elimina ogni grana della pelle e ogni difettuccio…la
domanda è: ma vale la pena fotografare l’originale in bianco e nero? Nel senso, al
corso di fotografia che ho frequentato hanno caldamente raccomandato di scattare
sempre a colori e poi agire sulla foto con Photoshop a posteriori andando a
levare il colore. Il motivo è che tante volte la stessa foto resa in bianco e
nero esprime meno che a colori perché la luce viene smorzata dall'assenza di
colore togliendo parte di significato. Se l’espressione è buona ma si è scattato con già l’effetto, si potrebbe
aver perso la possibilità di una maggiore comunicatività con i colori. La
domanda quindi ritorna: voi cosa preferite? Scattare direttamente in bianco e
nero con buona pace dei colori e della luce oppure vi affidate a Photoshop post
shooting?
Nell'attesa di appurare il dilemma, enjoy le foto di
Angelina e, se vi rimane tempo o ne avete voglia, traete le vostre personali opinioni sul suo
intervento.
Per vedere tutta la galleria ecco i link dove ho trovato gli articoli e tutto:
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