Playlist Famous Covers

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Perché talvolta i più grandi fan sono proprio le star


















C'è chi le trova uno scempio e un insulto alla versione originale, chi invece le vede come interessanti perché esplorano generi diversi e creano un nuovo modo di vedere i propri idoli. Chi le balle e le canta felice di riconoscerle anche sotto mentite spoglie. Le cover di canzoni famose, se fatte da altrettanti cantanti famosi, spesso danno un fascino tutto nuovo a cui difficilmente si resiste. 

Come nel caso della stupenda One cantata dalla fan Mary J Blidge con gli U2. Chi di voi è riuscito a sentirla senza cantarla con tutta la voce che aveva in corpo come fa la cara Mary? Un po' la stessa sensazione che si ha quando Miley Cyrus omaggia Cindy Lauper con la sua Girls just wanna have fun in versione rock e Meryl Streep intona Dancing queen degli Abba. 


Le più belle cover di canzoni famose, però, sono quelle che cambiano totalmente il sapore originale di una canzone riprendendone il testo, il ritmo e stravolgendone totalmente il mood. Un po' come la grintosa Shirley Bassey con Get the party started di P!nk e Paul Anka che ha creato un intero album reinterpretando grandi successi come Smell like a teen spirit dei Nirvana in tono swing. Troppo belle per non farsi scappare un sorriso mentre le si ascolta. Oddio è anche vero che se si incappa in quelle dei The Baseballs  non si riesce a fare a meno anche di ballare. Lo dimostra la bellissima cover di Hot and Cold di Katy Perry che tra i vari "shuap shuap" scatena a tenere il ritmo anche il più contrario ai rifacimenti!


In questa collection di cambio mood delle canzoni famose è da citare anche le due versioni di Crazy in Love di Beyoncè più belle di tutti i tempi. Rispettivamente la versione rock e dai toni profondi degli Snow Patrol (purtroppo non reperibile su Spotify ma udibile qui affianco) e la stilosissima versione jazz di Emilie Sandé sentita anche ne Il grande Gatsby. Entrambe hanno un sapore e un appeal che difficilmente non riescono a convincere e a non far cantare chi le ascolta!

Provare per credere!

In altri casi, purtroppo, le cover di canzoni famose diventano talvolta più famose delle originali. E' il caso per esempio di What a wonderful world dei Ramones che ha eclissato la strepitosa versione del '67 ad opera del maestro Louis Armstrong. O ancora il caso di Knockin' on Heaven's Door dei Guns 'n' Roses che è riuscita ad arruffianarsi un pubblico che Bob Dylan cercava di sedurre sin dal 1973 quando è uscita. Sempre i Guns 'n' Roses hanno fatto lo stesso con la colonna sonora di 007 più bella di tutti i tempi "Live and let die" dando giustizia e nuova vita al lavoro di Paul McCartney e consorte, primi compositori. 

Proprio il legame con film e serie tv fa appassionare alle cover. Perché spesso vengono provate all'interno dei film e poi date in pasto al grande pubblico per renderle di successo. Esattamente come è accaduto con la stupenda Maybe I'm amazed (sempre dei coniugi McCartney) cantata da Jem in OC, la prima citata Crazy in Love di Emilie Sandé e la più famosa di tutte: Lady Marmelade cantata da Christina Aguilera, P!nk, Mya e Lil Kim coadiuvate da Missy Elliot per Moulin Rouge di Buz Luhermann. 

Talvolta, però, qualche cover anziché suscitare stupore genera qualche ampia critica suscitando l'esatto opposto nonostante le premesse siano buone. E' il caso per esempio di Under the bridge delle All Saints che, nonostante sia stata ricreata in una versione soul orecchiabile, non è mai andata giù ai fan dei Red Hot Chilli Pepper che sono i reali compositori. 


Insomma una playlist di Famous Covers dove non c'è bisogno di preoccuparsi ad imparare testi nuovi ma solo divertirsi a riconoscere chi sta cantando e come è stato trasformato un pezzo (all'apparenza impossibile da modificare) e con un sapore decisamente diverso ma sempre intrigante per l'ascoltatore. Oppure talvolta è bello scoprire che le grandi star non sono solo autoriferite a se stessi e spesso sono fan di canzoni completamente diverse dal loro genere abituale e rendono omaggio proprio a chi non ci si aspetterebbe mai. Proprio come Bruce Springsteen che ha omaggiato Lorde con una stupenda versione acustica della sua Royals. Inutile dirlo che questa è un enjoy pieno da sentire appena si può!

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