Benvenuto presidente

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Ridere per riflettere


È mercoledì e mi sono appena accorta che non parliamo di cinema da 2 settimane! Rimediamo subito con la recensione di Benvenuto Presidente, il nuovo film con Claudio Bisio.

Che film è? Inutile dirlo che si tratta di una commedia con la C maiuscola in cui le risate arrivano una dietro l'altra e, come in ogni film di Bisio, non sono forzate ma spontanee. Nel senso che la situazione iniziale è paradossale ma grazie alla sua recitazione Bisio rende il personaggio perfetto e fa sembrare naturali tutte le gag che ovviamente sono congegniate nei minimi dettagli. In questo film, diretto da Milani, la situazione paradossale è
 un governo di corrotti che, per rimandare le votazioni per l’elezione del presidente della Repubblica, vota all'unanimità un nome storico: Giuseppe Garibaldi. Lì entra in scena il sempliciotto bibliotecario di montagna interpretato da Bisio che, avendo tutti i requisiti, sale al governo e fa quello che farebbe ognuno di noi lì..o meglio quello che blateriamo di voler fare. 
No: non mi caverete il resto del film perché è bello che lo scopriate da soli e alla fine facciate la riflessione che il film propone senza che siate costretti dal mio pensiero.

Invece quello che posso dirvi sono due aspetti che mi sono subito saltati all'occhio durante la visione e mi hanno piacevolmente sorpreso: il primo è il cast e il secondo è la scenografia.

Al di là di Bisio che come potete immaginare anche in questo “benvenuto” è spettacolare, il cast è pieno di volti noti che non si vedono spesso al cinema: sono i bravi e molto spesso drammatici e seri attori delle varie fiction italiane. Sto parlando di Beppe Fiorello che in versione comica riesce ad avere credibilità e a mostrare bravura nel ruolo del politico con il pizzetto. Allo stesso modo “il Mimì” Cesare Bocci con quell'accento un po’ veneto e quel misto di allure seria e canzonatoria anima le gag fin dal primo minuto di film  affianzato dal “ruspante” Massimo Popolizio che dà quel tocco di romanità che fa tanto commedia all'italiana. Altra grande rivelazione è Kasia Smutniak che ricopre il ruolo della “bella intelligente che vuole distinguersi dal passato” dimostrando sia le sue doti da attrice drammatica che e sopratutto quelle da comica. C'è anche un suo cameo sonoro che evidenzia anche le doti canore. In generale è bell’esempio di donna a cui aspirare allontanandosi dagli esempi parlamentari di certe vicende del passato. Altri grandi camei sono quelli di Remo Girone, Lina Wertmuller, Piera degli Espositi, Pupi Avati…. e basta perché il resto dovete indovinarlo voi!;)

Dicevo che l’altro punto che mi ha piacevolmente sorpreso è la scenografia. Premettiamo che è un termine scorretto perché intendo non tanto la parte costruita o ricreata in cui è ambientato il film ma le riprese all’interno dei palazzi originali delle residenze sabaude e di Montecitorio come gli esterni del Quirinale. Guardando questi sfondi architettonici del film, continuavo a stupirmi della meravigliosità dell’architettura di questi palazzi esprimendo un tacito grazie al regista per averli portati sullo schermo. Insomma è un motivo in più che non mi ha fatto pentire di aver acquistato il biglietto e aver trascinato fidanzato e amici a vederlo. Se vi state chiedendo la veridicità delle riprese all'interno di Montecitorio, vi lascio leggere questo bell’articolo di Repubblica che conferma la presenza del set all'interno dell'aula parlamentare.

Quindi che voto dare a questo film? Come avrete capito e come immagino vi aspettiate, cari amici cinefili, ovviamente non è un film da annali ma decisamente vale un “enjoy” in tutta spensieratezza e con gli occhi grandi per vedere un lato del nostro parlamento meno legato alla politica ma più vicino alla bellezza che dovrebbe dimostrare. Poi, chissà, magari, come nei sogni, questo film potrebbe essere di buon auspicio per questa nostra vecchia Italia.

Intanto eccovi il trailer. 






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