Extreme Week in Moscow di Mustang Wanted

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La passione ad alta quota


Una volta il mio insegnante di fotografia ha detto che il lavoro o gli studi pregressi di un  fotografo influiscono molto su i suoi scatti e i soggetti che sceglie. Per cui Gabriele Basilico, che era architetto, ha inventato la fotografia architettonica, abbiamo visto come Christopher Maloney, autore televisivo, si è cimentanto nella FILMography e Alexia Sinclair, laureata in belle arti, ha inventato la sua collezione di tablaux The Regal Twelve.

Il fotografo che ho scoperto oggi ha decisamente un hobby (come lo chiama lui) fuori dal comune: è uno stuntman. Già il nome, Mustang Wanted, lascia abbastanza sbigottiti ma quello che decisamente lascia senza parole è la sua personale re-invenzione del genere “paesaggistico” cioè la urban landscape through the bird’s eye
Partiamo subito con il dire che sul sito sono presenti più scatti di lui all’interno del paesaggio mentre fa le sue acrobazie appeso a tetti, gru etc etc, che quelli effettivamente fatti dall’unica prospettiva "dell’occhio dell’uccello". Buona parte degli articoli che lo riguardano, purtroppo, si fossilizzano più a scrivere di come il suo “sport” sia estremo che ad analizzare le sue foto. Ciò che non viene detto, è quello che ovviamente colpisce di più noi reflexisti: la prospettiva che sceglie per i suoi scatti.



Non riprende il paesaggio nella sua interezza esaltandone la bellezza o il profilo dei monumenti ma scatta dalla prospettiva "in alto" rivelando la straordinarietà del suo hobby. È un paesaggio difficile da concepire per noi umani abiutati a vederlo a distanza d’orizzonte più che sottosopra dandoci una piacevole vertigine (non a caso molti chiamano il suo lavoro Vertigo). Scattando poi da altezze estreme inserisce sempre una parte di sé (un piede o anche tutta la sua persona) richiamando un po’ quel concetto di uscire dalla città e dalla routine senza mai evaderne pienamente. Concetto già visto per esempio nella copertina del cd Escapology di Robbie Williams e che ho sempre trovato molto interessante a livello socio-psicologico. 

Tranquilli: non vi tedio con una lunga analisi semiologica, l’intento di questo post è confermare la frase iniziale del mio insegnante. Si,  perché il nostro occhio fotografico, la nostra prospettiva nello scattare dipende molto da come ci siamo abituati a vedere la realtà e dalle sfumature che ci piace cogliere. Le mie foto migliori tradiscono sempre i miei sentimenti nei confronti di una persona (se il soggetto è una persona) o il mio notare i dettagli più che l’insieme delle cose, difetto che dipende molto dal mio ascendente puntiglioso. :) Anche a voi capita quando scattate? 

Per me l’ucraino Mustang Wanted la pensa esattamente come me. In ogni suo scatto non solo si riconosce il paesaggio e l’impresa eroica (o pazza a seconda dei casi), ma una vera e propria passione per quello che è un hobby e piano piano sta diventando il suo lavoro fisso. Forse più che il nostro retaggio di studi o lavoro la fotografia mette a nudo le nostre passioni. Voi che dite?


Decisamente vi suggerisco di guardare la gallery di Mustang Wanted non solo per sentire la vertigine ma indagando come gli scatti siano espressione di una passione. L'altezza.
Enjoy the bird’s eye.
Ecco un po' di link utili:
- FB page di Mustang Wanted: https://www.facebook.com/mustang.wanted.25
- Youtube channel ufficiale: http://www.youtube.com/MustangWanted
- Copertina album Escapology di Robbie Williams: http://en.wikipedia.org/wiki/File:Escapology.jpg 

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