Il grande e potente Oz

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La riscossa dell'imbroglione


Finalmente sono riuscita a vedere uno dei film che aspettavo di più in questo 2013! Devo dire che nonostante la voglia di vederlo non mi sono preparata granché: non ho letto libri, non ho guardato i vecchi film con Dorothy dalle scarpette rosse e non mi sono nemmeno lasciata tentare da trailer e recensioni. Sapevo giusto che sarebbe stato un pre-quel. Motivo? Volevo essere sorpresa fino in fondo. Obiettivo raggiunto? In parte. Con questo non voglio dire che non sia un film bello, anzi, semplicemente mi aspettavo più magia ( vietato scrivere di più o roviniamo la storia).
Detto ciò passiamo in rassegna i temi importanti che pesano per il voto finale.
La storia innanzitutto. È ben raccontata anche se non osa grandi intrecci (in fin dei conti è sempre un film per ragazzi), scorre piacevolmente, affascina quel che basta e rispolvera un po' di buoni valori tipici del romanzo di crescita. Uno degli elementi che più vi colpirà  è la buona combinazione tra effetti speciali e narrazione che decisamente fanno pendere l'ago della bilancia verso la qualità per entrambi i punti.

Peso di qualità va anche per il cast: il "gallo del pollaio" James Franco con il suo fascino non convenzionale da cattivo con il cuore d'oro centra in pieno il personaggio del mago mentre le streghe Mila Kunis, Michelle Williams e Rechel Weisz piacciono ancor di più. La prima dolce ingenua, la seconda più fata più che strega e la terza di una cattiveria malefica irresistibile. Non stupisce che siano diventate icone di stile ispirando collezioni make up in loro onore. Insomma convincono tutti e quattro senza nessuna remora. Anche l'altro unico maschietto in carne e ossa, Zach Braff (ex protagonista di Scrubs) risulta essere perfetto nel ruolo da assistente e come al solito mi ispira una grande tenerezza.

Ultimo motivo per cui possiamo dire che questo film passa comunque l'esame e prende un enjoy pieno? Le musiche. Firmate Denny Elfman, tra l'altro uno dei miei compositori preferiti, unisce melodie incantevoli e inusuali come solo lui sa comporre a immagini uniche. Se in mezzo ai colori del regno di Oz ascolterete bene le note vi renderete conto della loro meravigliosità e vi chiederete se forse non si può iniziare a parlare di Oscar.

Insomma di cose da vedere per controbattere il mio commento ne avete, quindi enjoy it al cinema!

P.s. per chi l'ha già visto: ma secondo voi è un'allegoria dei tempi moderni o solo un romanzo di crescita?

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